La bambina vietnamita del napalm 40 anni dopo
Durante la guerra in Vietnam, Kim Phuc fu ritratta in una foto storica mentre correva nuda. Da allora la sua pelle rimase segnata dal napalm. La sua storia 40 anni dopo
Forse il nome di Kim Phuc non è particolarmente noto. È invece nota la foto che ritrae quella che nel 1972 era una bambina di un villaggio del Vietnam del Sud.
Nella celebre foto, risalente a quell’anno e scattata dal fotografo Nick Ut, la piccola Kim Phuc corre terrorizzata in una strada di campagna insieme ad altri bambini, in fuga da un bombardamento condotto dagli statunitensi.
Kim Phuc è nuda. Nuda perché i suoi vestiti sono stati bruciati dal napalm, l’agente incendiario usato dall’esercito statunitense nella guerra del Vietnam, i cui effetti degli agenti chimici utilizzati sulla popolazione sono ancora visibili.
Anche la pelle di Kim Phuc, nella foto, è visibilmente bruciata dal napalm.
Oggi, a oltre 40 anni da quello scatto, la guerra del Vietnam è terminata, i Vietcong l’hanno vinta e il Vietnam – al tempo diviso in due stati, quello del nord comunista e quello del sud filoamericano – è divenuto un solo stato.
Kim Phuc, che oggi ha 52 anni, porta ancora i segni di quel bombardamento, quegli stessi segni che l’avevano resa un simbolo vivente della guerra del Vietnam. Ma ora, a ottobre 2015, Kim Phuc ha avuto l’occasione di cancellare quelle cicatrici dalla sua pelle per la prima volta.
Negli anni Novanta si era trasferita in Canada insieme al marito e recentemente si è recata a Miami, negli Stati Uniti, dove ha iniziato una serie di trattamenti laser presso il Miami Dermatology Institute, con cui potrebbe cancellare i segni del napalm.
“Molti anni fa pensai che non avrei avuto più segni e che non avrei sentito più dolore, una volta arrivata in paradiso. Ma adesso questo è un paradiso in terra per me”, ha riferito Kim Phuc ai reporter di Associated Press che l’hanno intervistata in occasione dell’operazione con il trattamento laser.
A Miami l’hanno accompagnata il marito Bui Huy Toan e Nick Ut, il fotoreporter che l’8 giugno del 1972 scattò la storica foto che la ritrae. Per quello scatto il fotografo vinse il Premio Pulitzer.
Ut ha dichiarato di ricordare bene quella bambina. La ricorda mentre correva, mentre urlava che faceva troppo caldo, e che questo la stava facendo morire. Era il napalm che stava agendo sulla sua pelle.
Oggi Kim Phuc si sente molto legata al fotografo Nick Ut, tanto che lo chiama “zio Ut”.
Nel video: la storia di Kim Phuc