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Home » Esteri

Zuckerberg potrebbe correre per le presidenziali Usa nel 2020

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Nel 2017 il fondatore di Facebook ha in programma di visitare i 50 stati americani, proprio come farebbe un candidato alle presidenziali statunitensi

Dopo Donald Trump, un altro importante imprenditore statunitense potrebbe decidere di correre per la Casa Bianca – e magari anche riuscire a vincere. Si tratta di Mark Zuckerberg, fondatore e leader di Facebook.

Sulle sue presunte ambizioni presidenziali circolano da tempo delle voci, tuttavia negli ultimi tempi alcuni segnali lasciano pensare che il giovane milionario abbia davvero intenzione di entrare in politica. Nel 2020, d’altra parte, Zuckerberg avrà superato la soglia dei 35 anni, età minima per ambire alla presidenza degli Stati Uniti.

Ecco cosa lascia pensare a una possibile candidatura del giovane fondatore di Facebook alla guida degli Usa:

1) All’indomani delle elezioni americane, il miliardario ha postato su Facebook una foto con la figlia Max che potrebbe essere letto come una sorta di programma politico per una possibile candidatura.

“La scorsa notte è stata la prima delle elezioni per Max. E ne vedrà ancora molte nella sua vita”,  ha scritto Zuckerberg, “Tenendola tra le braccia, ho pensato a tutto il lavoro che ci aspetta per creare il mondo che vogliamo per i nostri figli. Questo lavoro è più importante di ogni presidenza e sappiamo che il progresso non si muoverà su una linea dritta”.

“Gli obbiettivi più importanti per la generazione di Max – come curare tutte le malattie, migliorare l’istruzione, mettere in connessione ogni persona e promuovere l’uguaglianza sociale – avranno bisogno di un impegno a lunga scadenza e di trovare nuove strade per lavorare insieme, anche se magari ci vorranno decenni”.

“Tutti noi, siamo fortunati ad avere la possibilità di rendere questo mondo un posto migliore e abbiamo la responsabilità di farlo. Dobbiamo lavorare ancora più duramente”, ha concluso il fondatore di Facebook.

2) Secondo un un recente studio del Pew Research Center, essere ateo una delle problematiche più grandi per qualcuno che voglia correre come presidente degli Stati Uniti. Lo scorso Natale, Mark Zuckerberg ha smentito di essere ateo. In risposta al suo post di auguri natalizi, infatti, un seguace gli ha chiesto: “ma non sei ateo?”.

Il giovane creatore di Facebook ha risposto: “No. Sono cresciuto ebreo e ho passato un periodo in cui ho messo in dubbio tante cose, ma ora credo che la religione sia molto importante”. Ad agosto 2016, inoltre, Zuckerberg ha incontrato papa Francesco a Roma. “Non vedo l’ora di seguire il Pontefice e vederlo continuare a condividere il suo messaggio di misericordia, uguaglianza e giustizia con il mondo”, aveva detto in quell’occasione.

3) All’inizio del 2017, un altro post di Zuckerberg annunciava che la sua sfida personale per quest’anno è di visitare tutti i 50 stati americani, incontrando persone dei diversi stati. Avendone già visitati 20, gliene mancano 30 ancora da esplorare entro il 31 dicembre.

“Per decenni la tecnologia e la globalizzazione ci hanno reso più produttivi e connessi”, ha scritto Zuckerberg. “Questo ha creato molti vantaggi ma ha anche reso la vita più difficile a molte persone contribuendo al più grande senso di divisione mai visto. Dobbiamo provare a cambiare le regole del gioco in modo che funzioni per tutti”.

Per questa ragione il fondatore di Facebook ha scritto di voler impegnarsi a “parlare con più gente possibile di come vivono, lavorano e pensano al futuro”. Il suo intento potrebbe celare la volontà di accrescere la propria popolarità negli Usa e gettare le basi per una possibile corsa presidenziale.

4) In un post più recente, pubblicato il 19 gennaio di ritorno da un viaggio in Texas, Zuckerberg racconta del suo incontro con i leader delle comunità Waxahachie, capoluogo della contea di Ellis. Ha lanciato inoltre una pagina Facebook per le foto dei suoi viaggi in lungo e in largo negli Stati Uniti, proprio come farebbe un candidato presidenziale durante la campagna elettorale. 

5) Alcuni documenti di un’azione legale ottenuti un mese fa dalla Bloomberg hanno svelato che Zuckerberg ha discusso la possibilità con altri membri del consiglio di amministrazione. Ma se davvero il fondatore di Facebook intende candidarsi alle presidenziali nel 2020 (o magari nel 2024), il ruolo del social network durante la corsa elettorale sarà oggetto di alcune necessarie considerazioni.

“Facebook è una forza dominante nel flusso delle notizie e delle informazioni”, scrive Adrienne LaFrance sul sito della rivista statunitense The Atlantic, “i suoi ingegneri possono, con una leggera modifica dell’algoritmo, attirare l’attenzione degli utenti su vasta scala”.

“Facebook può anche giocare con le emozioni degli utenti, come rivela uno studio sulla manipolazione dell’umore nel 2014”, continua LaFrance. “Quindi ci sono diversi modi in cui potrebbe usare il suo potere per influenzare le elezioni, senza considerare la quantità dei dati personali sugli americani in possesso della compagnia”.

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