Zelensky al telefono con Meloni: “Mi ha assicurato pieno sostegno all’Ucraina, l’ho invitata a Kiev”
Dopo i primi colloqui da presidente del Consiglio in carica avuti con il presidente francese Emmanuel Macron, Giorgia Meloni ha telefonato anche a Volodymyr Zelensky per ribadire la posizione del nuovo governo italiano sulla guerra in Ucraina: dalla parte di Kiev, pronto a garantire quanto serve per la difesa dall’invasione della Russia. “Per ora posso solo parlare in modo positivo del vostro governo appena insediato, nessuna impressione negativa. Ho avuto una conversazione telefonica con la nuova premier che si è detta chiaramente favorevole alla nostra comune alleanza e mi ha assicurato il suo pieno sostegno per l’Ucraina contro l’aggressione russa”, ha dichiarato il presidente ucraino in un’intervista al Corriere della Sera.
I rapporti tra i due Paesi sembrano proseguire sul binario tracciato dal governo Draghi: “Con Draghi il livello delle nostre relazioni bilaterali aveva fatto un salto in avanti e ora continueremo a migliorarlo: a Meloni ho detto questo e lei mi ha risposto che certamente era anche la sua volontà, che non intende distruggere nulla di ciò che è stato costruito. Con Giorgia abbiamo condiviso gli stessi concetti e non vedo come l’Italia possa diventare nel prossimo futuro il cavallo di Troia della Russia. L’ho invitata a Kiev e lei ha replicato che verrà”. In salvo quindi gli accordi di difesa, con Zelensky che chiede ulteriori aiuti per quanto riguarda le strumentazioni antiaeree.
Sugli audio circolati in cui Berlusconi rivela di aver riallacciato i rapporti con Putin commenta: “Non ho visto in quelle frasi le opinioni personali di Berlusconi, si è limitato a ripetere quelle di Putin e ciò mi spaventa meno. Lo vota solo l’8 per cento degli italiani e questa è la risposta confortante del vostro elettorato”. Poi una fotografia della situazione sul campo di battaglia: ”I russi non vogliono fermarsi, sin dall’inizio hanno avuto lo stesso piano di occupare tutta l’Ucraina. Noi riusciremo a liberare Kherson, ma il prezzo è alto, costa morti e noi diamo un peso alla vita della gente. Chiediamo più armi per salvare le esistenze dei nostri soldati, mentre l’esercito russo non si fa molti problemi nel fare massacrare i suoi uomini al fronte”.