Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:18
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il pittore polacco che dipingeva l’angoscia dei propri incubi

Immagine di copertina

Zdzisław Beksiński è un'artista che ha riversato la tragicità della sua vita all'interno della propria arte. Ecco alcune delle sue opere migliori

Zdzisław Beksiński è stato uno dei pittore e grafici polacchi più famosi per i suoi dipinti angoscianti.

— Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Zdzisław nacque a Sanok, nel sud della Polonia, nel 1929. Dopo alcuni anni dedicati alla fotografia con scatti in netto contrasto con il governo comunista, decise di iniziare a dipingere, realizzando la sua prima grande mostra nel 1972, nella galleria d’arte contemporanea di Varsavia. 

Ben presto le sue opere lo portarono a essere acclamato come il “miglior artista dei primi trent’anni della Repubblica Polacca”.

La sua vita fu ricca di eventi drammatici, tra cui l’incidente che secondo una leggenda lo portò a tre settimane di coma, la perdita della moglie e il suicidio del figlio durante la vigilia di Natale. Questi episodi condussero l’artista a riversare tutta la tragicità delle sue esperienze nell’arte, creando dipinti spettrali e angoscianti.

“Vorrei dipingere come se stessi fotografando i miei sogni”, dichiarava spesso l’artista, che nelle sue opere rappresenta gli oggetti della quotidianità deformati e disposti in un’unica immagine, proprio come accade nel mondo onirico.

I disegni sono raccapriccianti e danno un senso di inquietudine a tutti coloro che li osservano. Creature strane poste su uno sfondo tenebroso e ansiogeno sono le protagoniste assolute delle rappresentazioni.

“Ciò che conta è quello che appare nella tua anima, non quello che i tuoi occhi vedono e che puoi definire”, affermava Beksiński, riferendosi alle sue opere.

Zdzisław morì nel 2005, ucciso da diciassette coltellate. Il figlio del suo maggiordomo voleva vendicarsi per non aver ricevuto dall’artista un prestito.

Ecco alcuni dei suoi dipinti: 

— Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata

Ti potrebbe interessare
Esteri / Lo spot della Coca Cola contro il boicottaggio a Israele che si è rivelato un boomerang
Esteri / A Doha riprendono i negoziati, il Qatar all'Iran: “Progressi, valutate se attaccare". Superati i 40mila morti nella Striscia
Esteri / Sabotaggi Nord Stream, Berlino spicca un mandato di cattura per un cittadino ucraino
Ti potrebbe interessare
Esteri / Lo spot della Coca Cola contro il boicottaggio a Israele che si è rivelato un boomerang
Esteri / A Doha riprendono i negoziati, il Qatar all'Iran: “Progressi, valutate se attaccare". Superati i 40mila morti nella Striscia
Esteri / Sabotaggi Nord Stream, Berlino spicca un mandato di cattura per un cittadino ucraino
Esteri / Khamenei: “Non dobbiamo piegarci alle richieste dei nemici”. Idf: “25 missili dal Libano verso il Nord di Israele”
Esteri / Avanza l’incursione ucraina in territorio russo. Putin: “Sono manovrati dall’Occidente. Così la pace si allontana”
Esteri / Musk dialoga con Trump su X ma la diretta ha problemi tecnici: bordate contro Harris e l'Ue. "Deporterò in migranti"
Esteri / Boato a Tel Aviv. Hamas: “Lanciato razzo sulla città”. Idf: “Caduto in mare”. Meloni sente Netanyahu: "Serve de-escalation e cessate il fuoco". L'Iran respinge gli appelli sulle minacce a Israele
Esteri / Pressing dei mediatori ma Hamas e Israele prendono tempo. Regno Unito, Francia e Germania all'Iran: "Non attacchi Israele"
Esteri / La Gen Z vuole cambiare il Kenya
Esteri / Abdullah Öcalan: il Mandela curdo dimenticato in una prigione turca nel silenzio della comunità internazionale