La malattia, la sofferenza, un nuovo enigmatico libro: così Zafón ha vissuto i suoi ultimi anni
Zafón, le cause della morte: lo scrittore spagnolo aveva un cancro al colon
La notizia è di quelle che tolgono il fiato: lo scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón è morto oggi, venerdì 19 giugno 2020, a soli 55 anni e secondo quanto comunicato dalla sua pagina Facebook ufficiale le cause della sua morte sono da ricondurre a un cancro al colon. L’autore, tra gli altri, del best seller “L’ombra del vento” è deceduto a Los Angeles, negli Stati Uniti, dove viveva ormai da anni lavorando per l’industria di Hollywood.
“Oggi è una giornata molto triste per l’intero team Planeta che lo conosceva e ha lavorato con lui per vent’anni, in cui è stata forgiata un’amicizia che trascende la professionalità “, ha dichiarato l’editore che ha dato la notizia su Twitter. Era il 2018 quando Zafón ha sentito i primi sintomi del cancro: l’autore era in viaggio a Londra e da quel momento ha deciso di sottoporsi alle cure oncologiche negli Usa, la sua nuova casa. La sua lotta con la malattia è durata due anni. Quando si è ammalato, aveva già concluso la tetralogia che lo ha reso famoso in tutto il mondo, vendendo oltre 15 milioni di copie in 100 diverse edizioni e formata da “L’ombra del vento”, “Il gioco dell’angelo”, “Il prigioniero del cielo” e “Il labirinto degli spiriti”. Una storia che lo aveva fatto diventare l’autore più letto in spagnolo dopo Cervantes.
Nel 2017, ospite della rassegna “Pordenonelegge”, lo scrittore spagnolo aveva annunciato che non avrebbe mai più scritto di Barcellona, città in cui aveva ambientato la sua saga e tutti gli altri suoi romanzi. Ma che aveva in mente già tante nuove idee: “Sono svariate, ma i progetti sono in fasi piuttosto embrionali. Ma ora che mi sono lasciato alle spalle quest’avventura spero di tornare a scrivere già verso la fine di quest’anno: tra le tante idee, una mi stuzzica particolarmente, e potrebbe infine essere la vincitrice”. Sul mestiere di scrivere, nella stessa occasione Zafón aveva dichiarato che “è come andare in guerra. Una strategia è fondamentale per non venir sconfitti in partenza, ma le cose non andranno mai come ci si aspetta: le pieghe prese dalla storia nella mia testa sono imprevedibili quanto un nemico in battaglia. Ecco perché, come un condottiero, lo scrittore deve essere flessibile, pronto a cambiare in corsa”. Il suo ultimo progetto, quello che avrebbe dovuto superare per sempre il capitolo del “Cimitero dei libri dimenticati” e aprirne uno del tutto nuovo, non vedrà però mai la luce: il cancro si è portato via lo scrittore spagnolo e i sogni dei suoi tantissimi, appassionati lettori.
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