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Perché la lettera Z è diventato il simbolo della guerra in Russia? 

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Cosa significa la lettera “Z”, diventata simbolo della guerra in Russia

La Federazione internazionale di ginnastica ha chiesto l’apertura di un procedimento disciplinare contro il russo Ivan Kuliak, dopo che l’atleta si era presentato sul podio della Coppa del Mondo di Doha, accanto al vincitore ucraino, sfoggiando sulla tuta la lettera “Z”, diventata ormai simbolo dell’invasione russa in Ucraina, un comportamento  definito “scioccante”.

Ma cosa significa la lettera “Z”, perché viene utilizzata per la propaganda pro-Russia e per mostrare sostegno nei confronti di Putin e della sua operazione militare in Ucraina? La prima volta che è stata avvistata dagli esperti di guerra e dagli analisti risale al 19 febbraio, prima che il presidente russo riconoscesse l’indipendenza delle due repubbliche separatiste del Donbass, quando le truppe erano ammassate al confine con l’Ucraina in vista di una possibile offensiva: le colonne di carri armati e i mezzi russi in movimento avevano la “Z” dipinta sulle loro fiancate.

Da allora la lettera è stata impiegata sempre più spesso non solo dai militari, ma anche dai cittadini che sono a favore dell’invasione per sfoggiare con orgoglio le proprie origini russe in questo preciso momento storico: mostrarla significa supportare l’impresa che Mosca sta conducendo da ormai più di 10 giorni nel Paese confinante. Circolano foto di persone che hanno esposto la “Z” sulla propria auto o sul furgone usato per lavorare. In un ospedale pediatrico di Kazan (la capitale della regione Tatara, 800 km a est di Mosca) per pazienti oncologici, i bambini si sono esibiti in una sorta di flash mob, disponendosi a forma di “Z” all’esterno della struttura per mostrare il loro supporto. Fino ad arrivare, appunto, alla “performance” dell’atleta Kuliak durante la premiazione per la medaglia di bronzo vinta alle parallele di Doha.

Cosa significa la lettera “Z”, diventata simbolo della guerra in Russia

Cosa significa, allora, la lettera “Z” e qual è la sua correlazione con l’offensiva della Russia in Ucraina? Innanzitutto, bisogna chiarire che in realtà la lettera “Z” non esiste nell’alfabeto russo, ma viene traslitterata in italiano così per rappresentare la “З” che assume il suono della nostra “Z”.  Sul suo significato e sui motivi del suo utilizzo nella propaganda pro-Russia esistono varie teorie. La tesi più accreditata è che stia a simboleggiare l’Ovest, e cioè la posizione della Russia rispetto all’Ucraina. Quando le truppe di Mosca si sono preparate all’invasione si trovavano ovviamente ad Ovest del Paese, e Ovest in russo si dice “Zapad”. Altri sostengono invece che la “Z” indichi un determinato reparto dell’esercito russo, che vuole evitare il fuoco amico e distinguersi dai nemici. La “Z” è stata vista anche all’interno di un quadrato, che potrebbe suggerire invece l’appartenenza alle truppe dislocate in Crimea.

Ancora, alcuni esperti militari che tifano per il Cremlino hanno ipotizzato che sia utilizzata perché non è altro che l’iniziale del cognome del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, considerato uno dei target dell’offensiva russa e della strategia politica di Putin, il quale punta a rimuoverlo dalla carica e favorire una figura che guardi a Ovest. Il ministro della Difesa russo non si è espresso su nessuna di queste teorie, ma sul suo profilo Instagram ha postato un contenuto in cui si intuisce che la Z sta per “Za podebu” (per la vittoria).

In realtà, in alcuni post apparsi sui profili social delle forze armate russe, la “Z” è enfatizzata anche come iniziale di frasi come “per la pace” o “per la verità”, a sostegno della narrativa portata avanti da Putin per cui l’invasione dell’Ucraina servirebbe a “denazificare” e “demilitarizzare” il Paese. Non c’è dunque una tesi univoca sul motivo per cui sia stata scelta proprio la lettera “Z” come simbolo della propaganda a favore della guerra in Ucraina, ma sulla sua funzione, aldilà del significato originario della lettera, non vi è alcun dubbio: è diventato uno strumento identitario dell’orgoglio russo.

 

 

 

 

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