Cos’è lo Yom Kippur e perché si festeggia
Non si lavora e si fa penitenza, ecco tutto quello che bisogna sapere sullo Yom Kippur, la festività più importante del calendario ebraico
Si è concluso ieri lo Yom Kippur, la festività più importante dell’intero calendario ebraico.
Chiamato anche “il giorno dell’espiazione”, è una celebrazione che incomincia al crepuscolo del decimo giorno del mese ebraico di Tishrì, corrispondente al periodo tra settembre e ottobre del nostro calendario. Ha luogo successivamente al Capodanno ebraico, terminando il giorno successivo quando appaiono le prime stelle in cielo.
Solitamente dura dalle 25 alle 26 ore.
Per tutti gli ebrei è un giorno di sacra importanza, nella quale nessuno lavora e dove si è soliti fare penitenza non bevendo e non mangiando per l’intera durata della Yom Kippur. Solo i bambini sotto tredici anni e le ragazzine sotto i dodici anni sono esentati.
La festività viene decretata nella Torah, dove è chiamata Shabbat del riposo solenne, un giorno in cui non deve essere svolta alcuna attività produttiva, esattamente come durante lo Shabbat (il giorno del riposo ebraico come la domenica cristiana).
Sono molte le proibizioni durante questa giornata, fra cui quella di non lavarsi, né usare profumi, né indossare gioielli, né indossare scarpe di pelle né avere rapporti sessuali.
In molti si vestono di bianco durante questa giornata per essere paragonati agli angeli, infatti il bianco rappresenta il colore della purezza.
— Guarda il video da Gerusalemme che spiega tutto quello che c’è da sapere sullo Yom Kippur (il pezzo continua dopo il video)
Yom Kippur non è connesso ad alcun evento storico, sebbene alcuni ritengano che in questo giorno Mosé discese dal Monte Sinai con la seconda serie di tavole scolpite con i 10 comandamenti, e con il perdono di Dio verso il popolo di Israele.
Nel giorno dello Yom Kippur, la gente non guida ed è impossibile trovare un negozio aperto. Soltanto i mezzi di emergenza circolano e le strade sono popolate di persone che approfittano della giornata per andare in bici o farsi lunghe passeggiate senza traffico.
Tutti i canali televisivi sospendono le proprie trasmissioni e nessuno utilizza il telefono. Solo in casi veramente straordinari, è concesso chiamare le persone.
Gli ebrei più ortodossi arrivano addirittura a non utilizzare la corrente per l’intero Yom Kippur e non sono rari i casi di ortodossi che scaglino pietre contro ignari turisti che provano a scattare foto o filmare con una telecamera.
Anche per gli ebrei non religiosi, Yom Kippur è e rimane una giornata speciale, che mantiene una sua atmosfera, tanto che molti ebrei che si dicono laici e non visitano mai una sinagoga in tutto l’anno, in questo giorno speciale si dedicano alle preghiere rituali e, completamente o parzialmente, osservano il digiuno.
La maggior parte delle persone trascorre la giornata in sinagoga, pregando e chiedendo perdono per i peccati.
Dopo moltissimi sforzi diplomatici, questo è il primo Yom Kippur riconosciuto dalle Nazioni Unite come una festività ufficiale.