Yemen, raid contro l’ospedale di Save the Children: 7 morti
Nelle prime ore del 27 marzo 2019 un raid aereo ha colpito un ospedale di Save the Children nella zona rurale di Kitaf, a circa 100 chilometri da Saada, nel nord-ovest del paese.
Nell’attacco sono morte 7 persone, tra cui 4 bambini, secondo quanto denunciato dalla Ong: alle 9.30 ora locale (le 7.30 ora italiana) un missile ha colpito una stazione di benzina che si trova vicino all’entrata dell’ospedale.
La Ong scrive sul suo sito che a quell’ora la struttura era aperta da poco, per cui la maggior parte del personale non era ancora arrivato. Il missile sarebbe caduto a meno di 100 metri dall’entrata dell’ospedale, uccidendo tra gli altri un operatore sanitario con i suoi due figli e ferendo altre otto persone.
“Siamo scioccati e atterriti da questo attacco oltraggioso”, è stato il commento rilasciato dal CEO di Save the Children International, Helle Thorning-Schmidt.
“Bambini innocenti e operatori sanitari hanno perso la vita in quello che sembra essere stato un attacco indiscriminato a un ospedale in un’area densamente popolata. Attacchi come questi sono una violazione delle leggi internazionali”.
Solo alcuni giorni prima una serie di pesanti combattimenti si sono registrati nella città di Taiz, costringendo un ospedale pubblico a chiudere.
Il nuovo raid contro l’ospedale di Save the Children arriva nel mese in cui ricorre il quarto anno dall’inizio della guerra in Yemen. La Ong, in occasione della ricorrenza, ha lanciato una petizione pubblica on line al sito www.savethechildren.it/StopArmi per chiedere di fermarne immediatamente l’esportazione di armi dall’Italia alla Coalizione saudita.