Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:00
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Esteri

I bombardamenti della coalizione araba in Yemen costituiscono crimini di guerra

Immagine di copertina

La denuncia diffusa dalla ONG Human Rights Watch. Negli attacchi aerei di tre mesi fa sono morti 26 bambini e sono state distrutte quattro case.

Secondo la denuncia diffusa da Human Rights Watch, gli attacchi aerei della coalizione araba guidata dall’Arabia Saudita, che a giugno 2017 hanno causato la morte di 26 bambini in Yemen, costituiscono crimini di guerra.

Nelle parole dei rappresentanti della Ong, impegnata da quasi 40 anni nella difesa dei diritti umani, “i bombardamenti, che hanno colpito quattro abitazioni e un negozio di alimentari, oltre a uccidere 14 persone appartenenti allo stesso nucleo familiare, sono stati una violenza indiscriminata nei confronti dei civili, in violazione del diritto internazionale umanitario. Simili attacchi deliberatamente sconsiderati rappresentano veri e propri crimini di guerra”.

Da marzo 2015, l’Arabia Saudita è a capo di una coalizione araba attiva nello Yemen in supporto del presidente Abedrabbo Mansour Hadi, costretto all’esilio dai ribelli sciiti Houthi sostenuti dall’Iran.

Human Rights Watch ha invitato il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a inserire nuovamente gli stati della coalizione araba nella lista nera dei paesi che violano i diritti dei minori in guerra.

In un rapporto diffuso l’anno scorso, l’Onu aveva riconosciuto le responsabilità dell’alleanza guidata dalla Arabia Saudita nella morte di un gran numero di bambini nello Yemen, per poi fare marcia indietro poco tempo dopo.

L’allora segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha ammesso che i paesi della coalizione sono stati rimossi dalla lista nera a causa delle minacce dell’Arabia Saudita di tagliare i fondi ai programmi d’aiuto Onu.

L’Arabia Saudita è tra i 47 membri del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Con il voto dell’ottobre 2016, Riyad è riuscita a ottenere nuovamente un seggio, nonostante le dure critiche delle associazioni umanitarie.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Perché il Lesotho è il Paese più colpito dai dazi di Trump
Esteri / Sbarca su North Sentinel: arrestato cittadino Usa. Survival International: "Ha messo a rischio tutti"
Esteri / Trump impone dazi anche alle isole abitate solo dai pinguini
Ti potrebbe interessare
Esteri / Perché il Lesotho è il Paese più colpito dai dazi di Trump
Esteri / Sbarca su North Sentinel: arrestato cittadino Usa. Survival International: "Ha messo a rischio tutti"
Esteri / Trump impone dazi anche alle isole abitate solo dai pinguini
Esteri / Donald Trump impone dazi sulle importazioni negli Usa: dall’Ue alla Cina, ecco tutte le tariffe Paese per Paese
Esteri / Hamas respinge l'ultima proposta di Israele per la tregua, ancora raid su Gaza: almeno 24 morti
Esteri / Joe Bastianich contro Donald Trump: "È un pazzo"
Esteri / Usa: la prima sconfitta
elettorale di Donald Trump
(ed Elon Musk)
arriva dal Wisconsin
Esteri / Israele espande offensiva a Gaza: "Conquistare vaste aree". Media: "A Khan Younis uccisa anche una donna incinta"
Esteri / Striscia di Gaza, Unicef lancia l’allarme: almeno 322 bambini uccisi e 609 feriti a seguito della rottura del cessate il fuoco
Esteri / Raid di Israele su Beirut: almeno 4 morti e 7 feriti. Il presidente libanese Aoun: "Violata la tregua". Panifici chiusi nella Striscia di Gaza: mancano farina e gasolio. Sale a 209 il numero dei giornalisti uccisi