Wonder Woman non sarà più ambasciatrice dell’Onu contro la violenza sulle donne
La scelta di usare la supereroina per promuovere una campagna sulla parità di genere è stata fortemente criticata, tanto da spingere l'Onu a interrompere l'iniziativa
Wonder Woman, famosa eroina dei fumetti, non sarà più ambasciatrice delle Nazioni Unite contro le discriminazioni di genere. La scelta di usare la supereroina della DC Comics per promuovere una campagna sull’empowerment delle donne e contro la violenza di genere è stata fortemente criticata, tanto da spingere l’Onu a sospendere la campagna a meno di due mesi dal suo inizio, a ottobre 2016.
L’aspetto sensuale dell’eroina, che ha un’ampio seno, è seminuda e somiglia a una pin up, hanno spinto numerosi critici a ritenere la scelta inappropriata. Circa 45mila persone hanno firmato una petizione per chiedere al segretario generale delle Nazioni Unite di fare marcia indietro sulla scelta del testimonial. E così è stato.
“Il messaggio che le Nazioni Unite stanno inviando al mondo è estremamente deludente”, si legge nella petizione. “La linea di fondo sembra essere che le Nazioni Unite non siano riuscite a trovare una donna vera in grado di difendere i diritti delle donne sul tema della parità di genere e la lotta per la loro emancipazione. Le Nazioni Unite hanno deciso che Wonder Woman sia il modello a cui le donne e le ragazze di tutto il mondo dovrebbero guardare”
“Se le Nazioni Unite avessero bisogno di una lista di donne straordinarie per svolgere questo ruolo, potremmo sicuramente essere in grado di elaborare un elenco da cui il Segretario generale potrebbe scegliere”, prosegue il documento di critica.
Le Nazioni Unite, secondo quanto avevano dichiarato al lancio della campagna lo scorso 21 ottobre, avevano scelto Wonder Woman per raggiungere il pubblico giovanile, che di solito non entra in contatto con le campagne dell’Onu, per sensibilizzarlo, con un linguaggio nuovo, alla causa della parità di genere.
La DC Entertainment, che pubblica DC Comics, si era detta soddisfatta della visibilità che Wonder Woman ha portato alla causa.
Eppure, nelle intenzioni del suo creatore, William Moulton Marston, teorico del femminismo, il mito di Wonder Woman sarebbe dovuto essere proprio un simbolo per le donne, un modello in grado di portare avanti con forza le loro idee. “Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino di una donna brava e bella”, aveva detto prima di morire nel 1947.