“Welcome to Britaly”: la copertina dell’Economist che prende di mira il Regno Unito paragonandolo all’Italia
“Welcome to Britaly”: la copertina dell’Economist che prende di mira il Regno Unito paragonandolo all’Italia
“Welcome to Britaly”. A più di 20 anni dal celebre attacco a Silvio Berlusconi (“Why Silvio Berlusconi is unfit to lead Italy”), una copertina dell’Economist, ancora una volta, torna a far discutere.
Questa volta a finire sotto il mirino del settimanale britannico è il governo della conservatrice Liz Truss, nel pieno di una crisi dai contorni quasi farseschi, che in meno di un mese e mezzo l’ha costretta ad abbandonare il proprio ministro delle Finanze e i tagli alle imposte annunciati subito dopo il suo insediamento. Il perfetto esempio di una crisi all’italiana secondo l’Economist, che ha scelto di portare in copertina la malcapitata premier, accompagnandola ad altri stereotipi tricolori. Dagli spaghetti arrotolati alla forchetta, che va a sostituire la lancia dell’improbabile Atena, allo scudo a forma di pizza, a cui per qualche motivo manca una fetta, il ritratto non ha mancato di far discutere sui social e fuori.
Technically wrong, and uninventive: the mess we are in the UK is very, VERY British. It is the product of a certain British elite, full of classist arrogance, still deeply colonial in spirit, always rentieristic. It has nothing to do with pizza and spaghetti. OWN YOUR OWN MESS. pic.twitter.com/gwRI8S0W7C
— Antonio Andreoni (@AntoAndreoni) October 20, 2022
Nell’editoriale, l’Economist spiega che il paragone tra i due paesi è inesatto: l’Italia starebbe messa molto peggio. “Tra il 2009 e il 2019 il tasso di crescita della produttività della Gran Bretagna è stato il secondo più lento del G7, ma quello dell’Italia è stato di gran lunga peggiore. La Gran Bretagna è più giovane e ha un’economia più competitiva. I problemi dell’Italia derivano, in parte, dall’essere dentro il club europeo; quelli della Gran Bretagna, in parte, dall’essere fuori”, afferma la rivista controllata proprio da una illustre famiglia italiana, tramite la Exor, “cassaforte” di casa Agnelli. “Ma se ‘Britaly’ non è una verità statistica, cattura qualcosa di reale. La Gran Bretagna si è avvicinata molto all’Italia negli ultimi anni”.