Spari vicino al Congresso di Washington, minaccia sventata
Fermato l'aggressore, un poliziotto ferito. La situazione è tornata alla normalità
Spari vicino a Capitol Hill, sede del Congresso Usa a Washington. I colpi sono stati avvertiti nel centro visitatori lunedì 28 marzo.
Secondo le prime notizie riportate dai media Usa, l’aggressore è stato fermato e arrestato.
Un poliziotto è rimasto ferito ma le sue condizioni non sono gravi. Anche l’assalitore avrebbe riportato ferite e è stato trasportato in ospedale.
Per precauzione il Campidoglio e la Casa Bianca erano stati chiusi ed isolati dopo la notizia degli spari. La situazione è tornata alla normalità.
La polizia ha fatto sapere che “si è trattato di un episodio isolato” e non c’è “nessuna minaccia per la sicurezza pubblica”.
I lavori al Congresso sono interrotti per le vacanze pasquali, ma alcuni membri dello staff erano all’interno dell’edificio.
Per entrare nel Campidoglio i visitatori devono passare sotto un metal detector e non sono permesse armi.
Secondo le prime ricostruzioni e le informazioni fornite dalla polizia l’uomo sarebbe entrato nel centro visitatori di Capitol Hill sparando contro l’agente ferito che avrebbe immediatamente risposto al fuoco.
Nel 1998 un aggressore sparò e uccise due poliziotti in servizio al Campidoglio. Il centro visitatori dove è avvenuta la sparatoria è stato creato come ulteriore misura di sicurezza dopo quell’incidente e può ospitare fino a 4.000 persone al giorno.
É stata invece smentita la notizia che un uomo abbia provato a entrare nella Casa bianca.
In questo periodo Washington ospita circa un milione e mezzo di turisti che visitano la città durante le quattro settimane del Cherry Blossom Festival.