Walmart non venderà più armi da fuoco a persone sotto i 21 anni
La più grande catena di supermercati negli Usa ha annunciato un importante cambiamento alle sue politiche dopo la strage del 14 febbraio in una scuola della Florida che ha sconvolto gli Usa
La multinazionale statunitense Walmart, la più grande catena di supermercati negli Usa, nonché più grande rivenditore al dettaglio del mondo, ha annunciato un importante cambiamento alle sue politiche, alzando l’età minima richiesta per comprare armi da fuoco e munizioni, rimuovendo inoltre tutti i prodotti legati ai fucili d’assalto dai suoi scaffali.
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Walmart ha aumentato il limite minimo di età per acquistare un’arma da fuoco da 18 a 21 anni, come si legge in una dichiarazione, “alla luce degli eventi recenti”, mentre negli Stati Uniti è in corso l’ acceso dibattito sul controllo alla vendita delle armi, dopo la strage del 14 febbraio in una scuola della Florida che ha provocato la morte di 17 persone.
“Prendiamo sul serio il nostro obbligo di essere un venditore responsabile di armi da fuoco e andare oltre la legge federale richiedendo ai clienti di passare un controllo preventivo all’acquisto di una qualsiasi arma da fuoco”, ha detto la società.
La mossa di Walmart arriva il 28 febbraio, stesso giorno in cui un altro rivenditore, Dick’s Sporting Goods, ha annunciato che smetterà di vendere fucili d’assalto e aumenterà a 21 anni l’età minima richiesta per acquistare una pistola.
Il ragazzo che ha commesso la strage nella scuola di Parkland, in Florida, aveva sparato legalmente proprio al Dick’s Sporting Goods a novembre 2017.
Ma l’Ar-15 utilizzato nella sparatoria era stato acquistato in un altro negozio, il che ha sollevando perplessità sull’efficacia dei controlli nei singoli negozi e nelle grandi catene.
Sebbene Walmart abbia smesso di vendere fucili d’assalto nel 2015, ha dichiarato che ora rimuoverà dal catalogo del proprio sito web anche le pistole, le altre armi da fuoco e anche i giocattoli che gli somigliano.
Lo spargimento di sangue alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland e le continue manifestazioni organizzate dagli studenti sopravvissuti hanno rinvigorito il dibattito sul fatto che le armi debbano essere regolate più a fondo a livello nazionale.
Un sondaggio della Quinnipiac University pubblicato il 20 febbraio 2018 ha rilevato che circa il 66 per cento degli americani supporta il rafforzamento delle leggi sul controllo alla vendita di pistole, mentre il 67 per cento sostiene il divieto assoluto di vendita di armi d’assalto.
Ciò nonostante, per via della ferma resistenza dei legislatori repubblicani, che per gran parte hanno punti di vista strettamente allineati con la lobby dell’Associazione Nazionale Rifle (Rna), il Congresso è rimasto immobile sulla questione.