Un candidato all’assemblea nazionale del Venezuela è stato assassinato
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Oltre all'avvocato José Félix Pineda, è stato ucciso anche Ricardo Campos, un giovane attivista dell'opposizione
Nella giornata delle elezioni per la nuova assemblea costituente, sono stati annunciati gli omicidi di un candidato alle elezioni, José Félix Pineda e anche di un attivista anti-Maduro, il giovane segretario del partito di opposizione Acción Democrática, Ricardo Campos.
Secondo il quotidiano venezuelano El Universal poi, altri due uomini sono morti durante le proteste in corso oggi nel paese.
L’avvocato Pineda, di 39 anni, candidato alla nuova assemblea costituente venezuelana, è stato assassinato nella notte di sabato alla vigilia delle elezioni.
Secondo fonti governative, un gruppo di persone avrebbe fatto irruzione in casa del legale a Ciudad Bolìvar, nel sud est del paese, sparando numerosi colpi di arma da fuoco contro l’uomo.
#AHORA 1/2 Fiscalía 4° de Ciudad Bolívar investiga muerte del abogado José Félix Pineda (39), ocurrida la noche de este sábado 29/7 #30Jul pic.twitter.com/uASp3s3zXt
— Ministerio Público (@MPvenezolano) July 30, 2017
2/2 Un grupo de personas irrumpió en la residencia de la víctima ubicada en el sector Brisas del Sur Tres y le propinó varios disparos
— Ministerio Público (@MPvenezolano) July 30, 2017
La morte di Pineda è la seconda di un candidato all’assemblea costituente da quando il presidente Maduro ha annunciato la convocazione della consultazione elettorale. Il 10 luglio era infatti stato assassinato José Luis Riva durante la sua campagna elettorale.
Ricardo Campos invece è stato ucciso a colpi di pistola nella città di Cumana nel nord est del Venezuela, durante le proteste in corso proprio per la convocazione di una consultazione elettorale considerata illegale dai manifestanti.
Le violenze non accennano dunque a fermarsi nel paese e l’apertura dei seggi non ha fatto che acuire le tensioni.
La nuova assemblea costituente avrà il compito di riscrivere la costituzione del paese. Ma i partiti di opposizione hanno chiesto a tutti i cittadini venezuelani di boicottare il voto, per protesta contro un governo considerato ormai alla stregua di una dittatura.
“Domenica tutti a casa”, è lo slogan dei manifestanti anti-Maduro.
Este domingo #30Jul TODOS a la calle a rebelarnos contra fraude constituyente. ¡Venezuela quiere democracia y libertad! pic.twitter.com/ErHvggG5lg
— Unidad Venezuela (@unidadvenezuela) July 29, 2017
Intanto sono salite a 115 le vittime delle violenze nel paese, cominciate ad aprile con le prime manifestazioni di piazza che hanno visto contrapporsi gruppi di resistenza giovanile contro la polizia e i colectivos, gruppi di ispirazione chavista fedeli al presidente.
I partiti di opposizione avevano convocato proprio per il 30 luglio altre manifestazioni in tutto il paese per fermare quella che considerano una vera e propria frode a danno del popolo venezuelano.
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