Virus Cina: 56 i morti, 2000 le persone contagiate dal nuovo coronavirus. Caso sospetto a Vienna
Il governo, intanto, ha annunciato un divieto temporaneo al commercio di animali selvatici
Virus Cina: 56 i morti, 2000 le persone infette dal nuovo coronavirus
È aumentato a 56 il numero dei morti a causa del misterioso virus che si è diffuso in Cina, mentre le persone infette dal nuovo coronavirus sono circa 2000.
Si tratta del nuovo, drammatico bilancio diffuso dalle autorità di Pechino.
Nelle ultime 24 ore, sono morte 15 persone e almeno 688 nuovi casi sono stati confermati dalla Commissione nazionale per la Salute.
Intanto, negli Stati Uniti è stato confermato il quinto caso di coronavirus. Lo riportano le autorità sanitarie federali.
Dei nuovi decessi, 13 si sono verificati nella provincia di Hubei, che comprende la città di Wuhan, considerata l’epicentro dell’epidemia.
Pechino, intanto, ha annunciato un divieto temporaneo al commercio di animali selvatici. L’allevamento, il trasporto o la vendita di tutte le specie animali selvatici è vietato sino a quando non sarà finita “la situazione epidemica nazionale”.
Il nuovo coronavirus, infatti, si ritiene sia stato generato in un mercato che vendeva animali selvatici come cibo.
Diverse città in quarantena, Honk Kong chiude Disneyland
Per provare ad arginare il virus, diverse città sono state messe in quarantena. Sono 13 le città isolate, mentre gli abitanti interessati dalle misure restrittive del governo sono circa 56 milioni. In altri grandi città, come Pechino e Tianjin, è stato deciso di fermare gli autobus a lunga percorrenza e quelli a noleggio che entrano ed escono dalla città.
A Honk Kong, invece, è stato chiuso il parco giochi di Disneyland, così come avvenuto anche a Shanghai qualche giorno fa.
“Come misura precauzionale in linea con gli sforzi di prevenzione in atto a Hong Kong, stiamo temporaneamente chiudendo il parco Disneyland di Hong Kong per motivi di salute e per la sicurezza dei nostri ospiti e dei membri del cast” si legge in una nota diffusa dal parco.
Coronavirus molto simile a quella della Sars
La mappa genetica del virus cinese 2019-nCoV indica una somiglianza del 79,5% con il virus della Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome) comparsa fra il 2002 e il 2003 e che entrambi utilizzano la stessa arma per aggredire il sistema respiratorio umano: è quanto emerge dall’analisi delle prime sequenze genetiche pubblicata da un gruppo di ricerca cinese coordinato da Peng Zhou, dell’Istituto di Virologia di Whuan, e pubblicata sul sito bioRXiv, che comprende articoli che non hanno ancora superato l’esame della comunità scientifica.
La sequenza genetica del virus 2019-nCoV isolato dal fluido prelevato dai polmoni di un paziente gravemente malato indica in
particolare che il nuovo coronavirus 2019-nCoV ha lo stesso recettore isolato nel virus della Sars e chiamato Ace2. Sulla sua superficie, cioè, si trova una sorta di chiave che si adatta alle serrature che sono sulla superficie delle cellule del sistema respiratorio umano: il virus è in grado di aprile e di invadere le cellule per diffondersi.
Italia, misure precauzionali: controllo temperatura passeggeri su aerei
Sono scattate oggi le nuove misure di prevenzione contro l’eventuale ingresso in Italia di persone colpite dal coronavirus 2019-nCoV. Sono entrate in vigore negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa e prevedono il controllo della temperatura dei passeggeri a bordo degli aerei provenienti dalla Cina. Lo ha detto all’Ansa il segretario generale del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, Chief Medical Officer nelle istituzioni europee e internazionali.
Per svolgere questi controlli, ha proseguito, sono state arruolare una trentina di unità in più tra medici e infermieri, per un totale di 32 (16 medici e altrettanti infermieri) nell’aeroporto di Fiumicino e 28 (14 medici e altrettanti infermieri) in quello di Malpensa. “Si tratta di una misura precauzionale – ha precisato Ruocco – in quanto al momento in Italia non ci sono casi”.
Coronavirus in Europa: caso sospetto a Vienna
Il virus, intanto, è arrivato in Europa con tre casi accertati in Francia. A Vienna, intanto, è allarme per un caso sospetto di coronavirus. Si tratta di un’assistente di volo cinese arrivata nella capitale austriaca lo scorso 24 gennaio e che nei giorni precedenti era stata a Wuhan, l’epicentro del virus.
La donna, che ora si trova in isolamento nell’ospedale Kaiser Franz Josef, è ricoverata dalla serata del 25 gennaio con sintomi influenzali. “Non possiamo escludere che si tratti di coronavirus” ha dichiarato in una nota il direttore degli ospedali viennesi Michael Binder.
Le analisi, che dovranno accertare se la donna ha contratto il virus che si è diffuso in Cina, sono attese entro 48 ore.