Le vittime di violenze domestiche in Russia costrette a pagare le multe dei loro abusatori
All'inizio del 2017 è stata votata una legge contestatissima che depenalizza alcune forme di violenza domestica, con pene abbassate da due anni a 15 giorni di reclusione
Le donne russe vittime di abusi domestici sono spesso costrette a pagare le multe comminate ai loro violentatori.
Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come
Questa è la durissima accusa lanciata sulle pagine del quotidiano britannico “The Guardian” da Marina Pisklakova-Parker di Anna Centre, una Ong con sede a Mosca che lotta per i diritti delle donne vittime di abusi, alle autorità russe che lo scorso febbraio hanno votato una legge che depenalizza alcune forme di violenza domestica.
Secondo le nuove direttive, le violenze in famiglia senza gravi danni fisici per le vittime sono punibili con 15 giorni di prigione o una multa da 30mila rubli, poco più di 400 euro. Precedentemente le stesse erano punite con un massimo di due anni di reclusione.
In base alla testimonianza di Marina Pisklakova-Parker, le condizioni delle donne che hanno subito abusi domestici sono peggiorate in maniera significativa da quando sono stati approvati gli emendamenti.
Pisklakova-Parker ha detto di aver avuto come ospite in uno dei centri della Ong che offre supporto alle vittime di violenze una donna che aveva ricevuto un avviso dal tribunale “per il pagamento della multa comminata al marito, in quanto intestatari di un conto bancario condiviso”.
La possibilità di ricevere avvisi simili starebbe scoraggiando molte donne dal cercare aiuto o denunciare i molestatori alla polizia.
“I dati ufficiali mostrano che i casi di violenze domestiche in Russia sono in calo. Non perché è stato fatto tanto per reprimere il fenomeno, bensì per la diminuzione delle violenze segnalate alle forze dell’ordine”, ha detto Marina Pisklakova-Parker.
“I nuovi emendamenti hanno lanciato un messaggio chiaro alle donne russe: è inutile cercare aiuto”, ha aggiunto.
Un’attivista per i diritti femminili intervistata dal “The Guardian”, Alena Popolova, ha detto che i casi in cui sono le stesse donne vittime di abusi a dover pagare le multe comminate ai violentatori sono sempre più comuni.
“Secondo la legge, una donna dovrebbe pagare solo nel caso in cui lei e il marito fossero intestatari di un contro bancario condiviso. In realtà, spesso gli uomini chiedono alle mogli di pagare di tasca propria, accusandole di aver commesso un errore con la decisione di denunciare le violenze alle forze dell’ordine”, ha aggiunto Popolova.
In base ai dati raccolti dal sito domesticviolence.ru, più di 16 milioni di donne all’anno sono vittime di violenze domestiche in Russia. Solo il 10 per cento di queste denuncia gli abusi alla polizia.
Stime del ministero degli Affari Interni russo riferiscono di 14mila donne all’anno uccise tra le quattro mura domestiche.