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Home » Esteri

L’incredibile storia della foto di Hitler da bambino

Immagine di copertina

In rete è facile imbattersi in una foto del dittatore neonato, ma quello rappresentato nell’immagine non è Hitler da bambino, e la foto stessa è modificata ad arte

Tra le tante foto spacciate come storiche ma rivelatesi false che è possibile incrociare in rete senza particolari riferimenti agli autori, ce n’è una che risale addirittura agli anni Trenta, a dimostrazione di come le cosiddette bufale non abbiano avuto inizio con il web.

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Era infatti il 1933 quando diverse testate statunitensi, a partire dal Chicago Tribune del 22 ottobre, cominciarono a pubblicare una foto da bambino di quello che all’epoca era il cancelliere tedesco Adolf Hitler.

Il bambino ritratto nella foto sembrava particolarmente poco amabile, con un volto eccessivamente paffuto, capelli apparentemente sporchi e una smorfia sprezzante sulla bocca, e risultava quindi una perfetta immagine di propaganda anti-hitleriana, anche in un periodo in cui di lui il mondo non sapeva ancora molto.

Ecco per esempio l’immagine come fu pubblicata sul Winnipeg Free Press del 26 ottobre 1933:

Tuttavia, quello rappresentato nell’immagine non è Hitler da bambino, e la foto stessa non è una rappresentazione fedele di un bambino realmente esistente.

Poco tempo dopo la sua pubblicazione sui giornali statunitensi, infatti, addirittura il Consolato tedesco inviò al Chicago Tribune una lettera chiedendo di rettificare la falsificazione, e inviando come prova una foto reale del Fuhrer quando aveva meno di un anno.

Sembra che lo stesso Hitler abbia provveduto a fornire la foto, dopo essersi infuriato nel vedere la rappresentazione caricaturale della sua persona diffusa sulla stampa.

Il mistero però non finisce qui: nel numero del 28 marzo 1938, la rivista fotografica Life pubblicò un servizio dedicato al dittatore tedesco in cui venivano mostrate anche le due immagini a confronto, quella falsa e quella inviata dal consolato tedesco.

La rivista, allora diffusissima, arrivò agli occhi della signora Harriet Downs, residente in Ohio, che con suo grandissimo stupore riconobbe in quell’immagine una versione distorta e imbruttita di una foto scattata a suo figlio John May Warren, nato nel 1930, quando aveva circa un anno. Qualcuno aveva modificato, con le tecniche rudimentali ma già efficaci dell’epoca, il volto del bambino, e rispetto alla foto originale gli aveva tolto una cuffietta che aveva in testa e modificato i tratti per renderlo più brutto.

La signora Downs, indignata, scrisse quindi alla rivista, che pubblicò la sua lettera nel numero del 2 maggio 1938. Eccola:

Nella pagina si legge:

“L’orribile mostruosità nel numero del 28 marzo di Life, a pag. 12, con didascalia ‘Il falso baby Adolf’ è l’immagine distorta di uno dei miei figli, John May Warren. Non ho idea di dove il Chicago Tribune abbia ottenuto la foto, ma io posseggo l’originale, e anche un’altra (a destra), scattata a Westport, Connecticut, nello stesso periodo.

Hanno reso mio figlio un musone

Cambiando diabolicamente il suo aspetto

Vi prego, rifiutate quest’immagine

E lasciate che si vedano i suoi tratti da cherubino

Harriet M.W. Downs, Lakewood, Ohio”

Life non poté che condividere l’appello della donna e specificare che l’agenzia che aveva fornito la foto, la Acme Newspictures, aveva dichiarato di averla ottenuta dall’Austria attraverso i suoi uffici a Londra.

Il piccolo Johnny, che ormai aveva otto anni, comparve anche in un giornale locale, l’Ada Evening News, il 13 maggio del 1938, in una foto recente accanto a quella di lui da neonato e alla foto del “falso Hitler”.

Purtroppo la storia di Warren si concluse in modo tragico solo pochi mesi dopo: il bambino infatti, il 27 luglio dello stesso anno, era in bicicletta e trasportava una bottiglia di latte quando cadde e il vetro della bottiglia gli trafisse il cuore, uccidendolo.

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