Feste e concerto di reggaeton: così è scoppiato il focolaio della variante Delta a Maiorca
Continua ad aumentare l'ondata di contagi nel maxi focolaio scoppiato tra gli studenti in gita di fine anno sull'isola spagnola
Il maxi focolaio legato alla variante Delta di Maiorca, secondo la stampa spagnola, è partito da un concerto di musica reggaeton tenutosi nella Plaza de Toros lo scorso 15 giugno. Sull’isola delle Baleari sono 850 i ragazzi che hanno contratto il Covid durante il mega raduno e 3mila sono finiti in quarantena. Sono stati identificati 268 contatti di positivi che sono già rientrati a casa. Tra questi, 175 sono stati trasferiti in un Covid hotel per l’isolamento di 10 giorni, 33 sono infetti e nove sono stati ricoverati con febbre alta all’ospedale di Son Espases.
Sotto accusa gli organizzatori del concerto, per mancato rispetto delle misure anti contagio. Lo staff aveva ottenuto il permesso per l’evento a condizione che gli spettatori stessero seduti, distanziati e con la mascherina, ma dai video pubblicati sui social da uno degli artisti si vedono invece ragazzi ammassati sotto il palco, in piedi, a cantare e ballare, senza protezione. Un blitz della polizia durante lo spettacolo aveva già appurato le inadempienze. Nel mirino anche le feste in barca e negli alberghi dell’isola. Le autorità stanno anche indagando su nove hotel di Llucmajor, località balneare venti chilometri sotto Palma, dove hanno alloggiato molti studenti partiti per il viaggio di maturità.
“In questo momento rappresentano un pericolo per la salute pubblica dei nostri cittadini, dovranno rimanere qui e fare una quarantena di 10 giorni“, ha affermato l’assessora regionale della Salute, Patricia Gómez, mentre le autorità continuano le operazioni di tracciamento dei contatti per fermare il dilagare dell’infezione. La maggior parte degli studenti sono minorenni, quindi è necessaria l’autorizzazione dei genitori per effettuare i relativi test e sapere così se sono stati contagiati o meno dal Covid.
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