Vacanza da incubo in un hotel a 4 stelle: bambino mangiato dalle cimici
A raccontare la brutta disavventura è stata la nonna del bambino
Vacanza da incubo in un hotel a 4 stelle: bambino mangiato dalle cimici
La vacanza di una donna e di suo nipote in un hotel a 4 stelle della Catalogna si è trasformata in un vero e proprio incubo quando il bambino è stato letteralmente mangiato dalle cimici.
La brutta disavventura è stata raccontata dalla protagonista della vicenda, la 47enne britannica Karen Levick, ad alcuni giornali inglesi.
La donna ha raccontato di aver prenotato una vacanza con la sua famiglia in un lussuoso hotel a 4 stelle della Catalogna, in Spagna, spendendo circa 12mila sterline, poco più di 13mila euro.
Secondo quanto raccontato da Karen, la mancanza di pulizia nella stanze dell’albergo è apparsa subito evidente. “I letti erano tutti sporchi, inclusi i materassi, quando abbiamo chiesto allo staff di ripulire le camere, sono state cambiate solamente le lenzuola, ma non i materassi. Inoltre le porte delle stanze erano state lasciate aperte anche una volte terminate le pulizie”.
Il peggio, però, doveva ancora arrivare.
Il nipote di Karen, Alfie, di 4 anni, infatti, ha cominciato ad avere delle piaghe, provocate dai morsi delle cimici che infestavano il letto della stanza d’albergo. “Alfie è stato letteralmente mangiato vivo dalle cimici” ha affermato la donna.
Una volta ritornato nel Regno Unito, il piccolo è stato ricoverato d’urgenza in ospedale, dove gli è stata diagnosticata un’infezione da stafilococco. I medici, inoltre, hanno confermato che le piaghe erano state causate da delle punture di insetti.
Ora, Alfie sta bene, anche se porta ancora addosso i segni della brutta disavventura che ha vissuto.
Karen, intanto, ha presentato una denuncia contro l’albergo, chiedendo il risarcimento totale della vacanza. L’hotel, dal canto suo, si è scusato per l'”inconveniente”, proponendo un risarcimento parziale, pagabili in due rate: una da 2000 euro e un’altra da 1000.
La donna, però, ha rifiutato e ha deciso di raccontare la vicenda ai giornali, sperando di poter quantomeno vedersi riconosciuto un rimborso totale della sua vacanza, degna di un film horror.