Pessimi affari: ecco perché la discesa in politica non ha giovato a Elon Musk

Il patrimonio di Elon Musk è crollato di oltre 100 miliardi di dollari in poco più di due mesi: a fare i conti in tasca al patron di Tesla, X e Space X è la rivista Forbes secondo cui la fortuna dell’uomo più ricco del mondo è calata di 116,3 miliardi di dollari rispetto al suo record di 464 miliardi stabilito il 17 dicembre scorso, quando le quotazioni di Tesla avevano chiuso al picco record di 480 dollari ad azione.
Musk, che resta ancora di gran lunga l’uomo più ricco del mondo con un patrimonio stimato di 336 miliardi di dollari, deve i suoi problemi finanziari soprattutto alla sua casa automobilistica, le cui azioni sono crollate a Wall Street. Se Space X e la sua Starlink sembrano godere di ottima salute, infatti, Tesla sta facendo i conti con un brusco calo delle vendite, in particolar modo in Europa, dove ha registrato una contrazione del 45 per cento a fronte di un aumento del 15 per cento del mercato complessivo dei veicoli elettrici. Le vendite di Tesla sono calate del 59,5 per cento in Germania, del 63 per cento in Francia, del 38 per cento in Norvegia e dell’8 per cento nel Regno Unito. Secondo gli analisti a influire negativamente sul calo è stato anche il suo impegno crescente in ambito politico e soprattutto le sue posizioni estreme. Dal suo appoggio ad AfD, partito di estrema destra, in Germania fino al suo ruolo nel nuovo dipartimento Usa per l’Efficienza Governativa (Doge) dell’amministrazione Trump, che ha sollevato parecchi dubbi tra i cittadini statunitensi sui suoi possibili conflitti d’interesse.
Lo stesso presidente Usa è andato in soccorso del suo più grande finanziatore acquistando una Tesla e trasformando la Casa bianca in un vero e proprio showroom. Il paradosso, però, è che a danneggiare Musk, oltre alle sue posizioni, sono proprio le politiche dell’amministrazione statunitense e la guerra commerciale intrapresa da Trump.