Usa, Trump impone lo stop ai Boeing 737: “A terra con effetto immediato”
Il 13 marzo 2019 il presidente americano, Donald Trump, ha ordinato che i Boeing 737 Max non si levino più in volo. La misura ha “effetto immediato”.
La decisione arriva dopo l’incidente aereo avvenuto in Etiopia domenica 10 marzo 2019 e costato la vita a157 passeggeri della Ethiopian Airlines, quando un Boeing 737 Max 8 è precipitato sei minuti dopo essere partito dall’aeroporto di Addis Abeba, in Etiopia, in direzione Nairobi, in Kenya.
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L’incidente aereo ha sollevato molti dubbi circa la sicurezza dei Boeing e diversi paesi hanno via via deciso di bloccare i voli di quel modello di aereo per paura che una simile tragedia potesse ripetersi.
Nel pomeriggio del 12 marzo anche l’Italia ha imposto la chiusura dello spazio aereo italiano per i Boeing 737 Max 8.
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Inizialmente l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) aveva cercato di rassicurare i governi europei, affermando che era troppo presto per fornire indicazioni alle compagnie europee o decidere di bloccare tutti i voli dei 737 MAX 8.
Il messaggi dell’Easa però non ha convinto tutti i paesi Ue: prima dell’Italia, Regno Unito, Australia, Francia e Germania avevano già chiuso il loro spazio aereo ai Boeing 737.
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L’incidente – Nelle prime ore di domenica 10 marzo 2019 un aereo della Ethiopian Airlines è precipitato in Etiopia, nelle vicinanze della capitale Addis Abeba. Nell’incidente hanno perso la vita 157 persone, 8 italiane.
Il 12 marzo sono state recuperate le due scatole nere dell’aereo, che saranno analizzate per cercare di capire cosa abbia fatto precipitare il velivolo.
Solo 5 mesi prima un altro Boeing 737 Max 8 della Lion Air era stato coinvolto in simile incidente in Indonesia:189 persone persero la vita e tra i passeggeri c’era anche l’italiano Andrea Manfredi.