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Usa, sospetto attentato a Las Vegas: l’autore era un militare ed era stato nella stessa base dell’attentatore di New Orleans

Immagine di copertina
La scena del presunto attentato di Las Vegas al Trump Hotel. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

Le autorità indagano su un possibile collegamento con gli attacchi costati la vita a 35 persone in Louisiana a Capodanno

L’uomo morto alla guida del pick-up della Tesla esploso davanti al Trump Hotel di Las Vegas in un presunto attentato terroristico è stato identificato come Matthew Alan Livelsberger, un militare dell’esercito degli Stati Uniti che per un certo periodo aveva prestato servizio nella stessa base in cui era di stanza Shamsud-Din Jabbar, l’attentatore di Capodanno di New Orleans. La notizia, divulgata dall’emittente Cbs sulla base delle dichiarazioni di alcune fonti interne alla polizia di Las Vegas, è stata confermata all’agenzia di stampa Associated Press da tre funzionari federali statunitensi.

A differenza dell’attentatore di New Orleans, Matthew Alan Livelsberger era ancora un membro in servizio attivo dell’esercito degli Stati Uniti ed era di stanza in Germania, anche se al momento del presunto attacco a Las Vegas risultava in ferie in Colorado. Secondo un parente, intervistato dall’emittente Cbs, la moglie del presunto attentatore non aveva sue notizie da giorni. 

Come il veterano Shamsud-Din Jabbar però, anche Livelsberger ha prestato servizio per un certo periodo presso Fort Liberty, precedentemente nota come Fort Bragg, un’enorme base militare della Carolina del Nord, che ospita oltre 50 mila soldati. Secondo l’agenzia di stampa Associated Press, che cita un funzionario federale statunitense, al momento gli inquirenti non hanno notato “sovrapposizioni” tra i loro incarichi.

Le similitudini però non si fermano qui. Entrambi infatti hanno noleggiato i veicoli usati per i due attacchi (ammesso che quello di Las Vegas sia confermato come un attentato) sulla stessa piattaforma digitale di autonoleggio, Turo. Tanto è vero che ora gli inquirenti statunitensi sospettano che i due fatti possano essere collegati. L’ufficio del FBI di Denver infatti ha confermato che la perquisizione di un’abitazione a Colorado Springs, dove risultava in ferie Livelsberger, è collegata al presunto attacco avvenuto a Las Vegas.

Intanto continuano le indagini per individuare i presunti complici di Shamsud-Din Jabbar, che alle prime ore del Capodanno 2025 ha prima intenzionalmente investito con un pick-up la folla riunita sulla Bourbon Street di New Orleans e poi è sceso sparando contro i passanti in fuga e la polizia, provocando 15 morti e 35 feriti, finché non è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con gli agenti intervenuti sulla scena dell’attacco attribuito al sedicente Stato Islamico (Isis).

Secondo la Procuratrice generale della Louisiana, Liz Murrill, è possibile affermare “con ragionevole certezza” che nell’attentato di New Orleans “sono coinvolte più persone”. Gli inquirenti hanno infatti allargato le indagini a un appartamento affittato dai presunti complici su Airbnb, situato a circa tre chilometri da Bourbon Street, dove Jabbar avrebbe trascorso la notte prima dell’attacco e dove potrebbe essere stato assemblato il materiale esplosivo ritrovato sulla scena dell’attentato. Ma per Christopher Raia, vicedirettore aggiunto della divisione antiterrorismo del FBI, le prove dimostrano che Shamsud-Din Jabbar era l’unico responsabile dell’attacco e aveva professato la propria fedeltà al sedicente Stato islamico (Isis), “ispirandosi” alle azioni del gruppo, che però non sembra aver diretto l’attentato.

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