Sospesa l’esecuzione di Lisa Montgomery, prima donna condannata a morte negli ultimi 70 anni in Usa
Per la donna è stata chiesta una perizia psichiatrica
È stata sospesa l’esecuzione di Lisa Montgomery, la prima condanna a morte in 67 anni sancita dal governo federale, e riguardante l’unica donna presente attualmente negli Usa nel braccio della morte. A deciderlo è stato un tribunale presieduto dal giudice Patrick Hanlon, a 8 giorni dall’insediamento di Joe Biden, contrario alla pena di morte.
Il giudice ha concesso la sospensione citando la necessità di valutare le capacità mentali di Montgomery. L’esecuzione sarebbe stata prevista per oggi al Federal Correctional Complex di Terre Haute, nell’Indiana.
Lisa Montgomery è stata condannata a morte per avere strangolato nel 2004 una donna del Missouri di 23 anni, Bobbie Jo Stinnett, incinta all’ottavo mese. Dopo l’omicidio aveva estratto la bambina dal suo ventre con un coltello da cucina e l’aveva rapita, con l’obiettivo di far credere che fosse sua figlia. La piccola è sopravvissuta.
L’iniezione letale era stata fissata originariamente per l’8 dicembre, ma era stata sospesa dopo che uno degli avvocati della donna si era ammalato di Covid. Il dipartimento di Giustizia Usa aveva poi fissato la nuova data al 12 gennaio, confermata dai giudici della Corte d’appello di Washington DC. Ma poi Hanlon ha accolto l’istanza della difesa della donna.
Le esecuzioni federali negli Usa sono rimaste bloccate per 17 anni, ma il presidente Donald Trump ha ordinato la loro riapertura nel 2020 e negli ultimi mesi della sua presidenza ha “supervisionato” 10 esecuzioni.
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