Usa, il Senato blocca la proposta di legge dei dem per proteggere il diritto all’aborto
La proposta di legge presentata dai democratici per salvare il diritto all’aborto in Usa e tentare di aggirare l’imminente parere della Corte Suprema che potrebbe ribaltare la storica sentenza Roe v Wade non è passata in Senato, dove i liberal non hanno abbastanza voti per approvare leggi senza l’aiuto dei repubblicani. Come prevedibile questi hanno fatto muro con 51 voti contrari, tra cui anche quello del democratico moderato Joe Manchin, spina nel fianco del partito che dal primo momento ha dichiarato che avrebbe votato con il Gop. Ai dem sono rimasti 49 voti, 11 in meno di quelli necessari a dare il via libera alla legge.
La maggioranza risicata dei democratici alla Camera alta si è rivelata in questo caso particolarmente drammatica, perché il Women’s Health Protection Act, che avrebbe protetto l’accesso all’assistenza sanitaria sulla riproduzione, era l’unica arma rimasta in mano ai dem per evitare che il diritto a interrompere la gravidanza sancito dalla storica sentenza del 1979 sia cancellato. Adesso al partito non rimane via di uscita prima di giugno, quando la Corte Suprema emanerà il parere sulla Roe v Wade.
Secondo Politico, che ha pubblicato in esclusiva la bozza della sentenza, i giudici sarebbero pronti a “rimandare la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti dalle persone”: se il contenuto del documento dovesse essere confermato, il diritto ad abortire verrebbe meno e sarebbero i singoli stati a dover decidere se e come permettere a una donna di interrompere una gravidanza, e ad ogni modo sarebbero liberi di vietarlo. Gli istituti americani stimano che l’aborto diventerebbe illegale in circa la metà degli Stati Uniti, considerando che alcuni di questi, come l’Oklahoma e il Mississipi – lo Stato che ha chiesto il parere sulla sentenza del ’79 alla Corte – hanno già fatto diversi passi avanti in questo senso, approvando leggi statali che limitano questo diritto.
La condanna del presidente Usa Joe Biden per la decisione del Senato intanto non è tardata ad arrivare. “Ancora una volta mentre i diritti fondamentali sono a rischio presso la Corte Suprema, i Repubblicani del Senato hanno bloccato il passaggio del Women’s Health Protection Act, una legge che proteggeva l’accesso all’assistenza sanitaria sulla riproduzione. Questo fallimento arriva in un momento in cui i diritti costituzionali delle donne sono oggetto di un attacco senza precedenti e va contro la volontà della maggioranza del popolo americano”, ha dichiarato il Capo della Casa Bianca.
Secondo il leader di maggioranza, il democratico Chuck Schumer, la decisione della Camera avrà ripercussioni sul Gop in termini elettorali. “Tutti gli americani vedranno come hanno votato i loro rappresentanti. E credo che il partito repubblicano, il partito repubblicano trumpiano, pagherà le conseguenze a livello elettorale”, ha detto ieri dopo la votazione. “Se tra meno di due mesi la Corte Suprema revocherà il diritto all’aborto, senza eccezioni – aveva detto Schumer al New York Times – gli Stati Uniti si troveranno in una posizione più integralista dell’Arabia Saudita, dove l’aborto è previsto almeno per le donne a rischio fisico e mentale”.