Gli Usa annunciano nuove sanzioni contro la Russia legate al caso Skripal
Washington accusa Mosca di aver violato le regole internazionali ma il Cremlino nega ogni coinvolgimento nel tentato omicidio dell'ex spia russa, avvelenata con gas nervino insieme alla figlia Julia
Gli Stati Uniti hanno annunciato a sorpresa nuove sanzioni contro la Russia, accusata di essere coinvolta nel tentato avvelenamento con gas nervino dell’ex spia russa Sergej Skripal e della figlia Julia il 4 marzo 2018 a Salisbury, nel Regno Unito.
“Il governo della Federazione Russa ha usato armi chimiche o biologiche, violando la legge internazionale”, ha affermato in una nota mercoledì 8 agosto la portavoce del dipartimento di Stato statunitense, Heather Nauert.
Mosca ha replicato sottolinenado che giudica “categoricamente inaccettabili” le sanzioni imposte e aggiungendo tuttavia che “continua a sperare” in relazioni costruttive con gli Usa.
Secondo Washington, la Russia avrebbe violato le regole internazionali ma il Cremlino ha sempre negato ogni coinvolgimento nel tentato omicidio. L’annuncio getta ombre sul secondo vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, che i due leader vorrebbero organizzare nei prossimi mesi dopo quello tenuto a Helsinki, in Finlandia, il 16 luglio.
Le sanzioni sono previste dalle legge del 1991 contro l’uso di armi chimiche e biologiche, la stessa normativa utilizzata contro la Corea del Nord accusata di aver usato sostanze chimiche proibite per uccidere il fratellastro di Kim Jong-un. Entreranno in vigore in due tappe.
La prima tappa scatterà tra quindici giorni e si rivolgerà ad alcune esportazioni e alcuni finanziamenti. Se poi la Russia non fornirà “assicurazioni credibili” sulla sua volontà di non usare più armi chimiche in futuro, la seconda ondata di sanzioni scatterà tra tre mesi e imporrà il divieto di esportare in Russia beni considerati sensibili dal punto di vista della sicurezza nazionale, come apparecchiature e componenti elettronici o attrezzature per l’aeronautica.
Le sanzioni potrebbero bloccare circa la metà delle esportazioni degli Stati Uniti in Russia.
Il 4 marzo Skripal, cittadino britannico, e la figlia Yulia sono stati avvelenati con gas nervino a Salisbury, nella contea inglese di Wiltshire, nel sud del Regno Unito. I due sono stati trovati svenuti su una panchina in un parco di Salisbury e i successivi accertamenti hanno rivelato che erano stati esposti a gas nervino.
Fin da subito il Regno Unito ha attribuito la responsabilità dell’aggressione alla Russia, che ha sempre respinto tutte le accuse, e la vicenda ha scatenato una grave crisi diplomatica tra i due paesi. In seguito Londra ha espulso 23 diplomatici russi e Mosca ne ha cacciati altrettanti britannici.
Skripal nel 2006 era stato condannato a 13 anni di carcere dalla Russia per aver passato al servizio segreto di intelligence del Regno Unito, in cambio di 100mila sterline, le identità degli agenti segreti russi che lavoravano sotto copertura in Europa.
Nel luglio 2010 fu uno dei quattro detenuti rilasciati da Mosca in cambio di dieci spie russe arrestate dall’FBI, nell’ambito di uno scambio.
Skripal aveva ricevuto la grazia dall’allora presidente Dmitry Medvedev, oggi primo ministro, ed era subito volato nel Regno Unito, dove aveva ottenuto asilo politico.