Usa, proteste per il caso George Floyd: ultime notizie. L’autopsia indipendente della famiglia: morte per soffocamento
Usa, proteste per la morte di George Floyd: ultime notizie
NEWS PROTESTE USA – Da sei giorni gli Usa sono messi a ferro e fuoco dalle proteste per la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano deceduto in circostanze sospette durante un controllo di polizia lo scorso 25 maggio a Minneapolis. Il bilancio degli scontri finora è di 6 morti, centinaia di feriti e circa 4mila arresti. In 42 città stato imposto il coprifuoco, mentre in 26 Stati è stato chiesto l’intervento della Guardia nazionale. Intanto l’autopsia indipendente commissionata dalla famiglia di Floyd ha ribaltato il verdetto dell’esame svolto dalle autorità, affermando che l’uomo è morto soffocato. Di seguito le ultime notizie aggiornate in tempo reale.
Fissato il funerale di George Floyd: sarà il 9 giugno a Houston – Si svolgerà il prossimo 9 giugno a Houston, in Texas, la cerimonia funebre per George Floyd. Il 4 giugno ci sarà invece un memoriale a Minneapolis, dove l’uomo viveva quando è stato ucciso (mentre la sua famiglia risiede in Texas). Un secondo memoriale è previsto nella Carolina del Nord, dove George Floyd è nato.
L’autopsia indipendente della famiglia: “Floyd morto soffocato” – George Floyd è “morto per asfissia dovuta a compressione del collo e della schiena”. È quanto emerge dall’autopsia indipendente che la famiglia del 46enne ha fatto eseguire sul corpo dell’uomo, morto una settimana fa a Minneapolis durante un controllo di polizia. Il risultato è stato reso noto dai legali della famiglia della vittima. Qui maggiori dettagli.
Trump chiede repressione a governatori: “Siete deboli”. Il presidente, Usa, Donald Trump, ha definito “deboli” i governatori e ha chiesto una repressione più severa delle proteste violente, all’indomani di un’altra notte di disordini in molte città americane dopo la morte dell’afroamericano George Floyd. Trump, riferisce l’Associated Press, ha parlato con i governatori in una video conferenza con le forze dell’ordine e i funzionari della sicurezza nazionale, chiedendo ai leader locali di essere “molto più severi”. “Molti di voi sono deboli, dovete arrestare le persone”, ha affermato il presidente. Secondo le parole riportate dal New York Times, Trump ha detto che i governatori degli stati Usa che non ordinano che di arrestare i manifestanti e tenerli in carcere “per lunghi periodi di tempo” sembreranno dei “cretini”.
Obama, proteste diventino “svolta per vero cambiamento”. L’ex presidente Usa Barack Obama ha scritto un articolo su Medium.com a proposito delle proteste dopo la morte di George Floyd. “Non giustifichiamo la violenza, non inventiamo scuse, non prendiamone parte, se vogliamo che il nostro sistema di giustizia penale e la società americana più in generale, operino sulla base di un codice etico più alto, allora dobbiamo modellare noi stessi quel codice”, si legge nell’articolo. “Se riusciamo a incanalare la nostra giustificabile rabbia in un’azione pacifica, efficace e duratura”, suggerisce il primo presidente nero degli Stati Uniti, “allora questo momento può essere un vero punto di svolta nel lungo viaggio della nostra nazione per essere all’altezza dei nostri più alti ideali”. “Se vogliamo portare un cambiamento reale”, conclude Obama, “allora la scelta non è tra la protesta e la politica. Dobbiamo farle entrambe. Dobbiamo mobilitarci per aumentare la consapevolezza e dobbiamo organizzarci e votare per assicurarci di eleggere candidati che agiscano per le riforme”.
Spari in Iowa: 2 morti e 2 feriti tra cui un poliziotto – Due persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco e altre due sono rimaste ferite, a Davenport, in Iowa, durante le proteste per la morte di George Floyd. Uno dei due feriti è un poliziotto. L’episodio è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì (ora locale). Secondo le prime ricostruzioni, tre poliziotti di pattuglia sono stati vittime di un agguato e hanno risposto al fuoco.
Quei poliziotti che si uniscono alle proteste – Le manifestazioni di protesta per la morte di George Floyd non sono in tutti i casi violente. Non mancano dimostrazioni totalmente pacifiche. E intanto si segnalano diversi casi di poliziotti che si uniscono ai manifestanti. Qui l’articolo completo e alcuni video.
Proteste in Usa, Trump vuole incontrare leader afroamericani – I funzionari della Casa Bianca hanno iniziato a contattare alcuni dei leader della comunità afroamericana, in vista di una possibile “sessione di ascolto” nel corso della settimana. In questo modo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, tenterebbe una sorta di mediazione per porre fine alle proteste che stanno mettendo a ferro e fuoco molte città degli Usa. A rivelarlo alla Cnn sono alcune fonti a conoscenza della questione.
Morte di George Floyd, il poliziotto incriminato comparirà davanti al giudice l’8 giugno – L’ex agente di polizia del Minnesota, Derek Chauvin, incriminato per la morte di George Floyd, comparirà davanti al giudice l’8 giugno. Lo riporta la Cnn che cita documenti del tribunale. Inizialmente era previsto che Chauvin comparisse in tribunale per un’audizione oggi, ma l’udienza è stata rinviata. Per l’ex poliziotto l’accusa è di omicidio preterintenzionale per aver soffocato il 46enne afroamericano, bloccandolo con il ginocchio sul collo per 9 minuti. I famigliari di Floyd chiedono invece che l’incriminazione sia per omicidio volontario e premeditato, in quanto l’agente conosceva la vittima.
Proteste in Usa, un morto a Louisville – Un uomo è rimasto ucciso in una sparatoria con la polizia a Louisville, nel Kentucky, durante le proteste per la morte di George Floyd. La sparatoria è avvenuta poco dopo mezzanotte (ora locale), un’ora dopo l’imposizione del coprifuoco. Secondo la prima ricostruzione, gli agenti di polizia locale e la Guardia nazionale tentavano di disperdere un raduno in un parcheggio fuori da un negozio di alimentari quando sono partiti spari dalla folla. Nella risposta al fuoco, è morta una persona.
Il figlio di George Floyd: “Toccato dall’affetto, ma no alla violenza” – Quincy Mason Floyd, uno dei figli di George Floyd, ha partecipato a una protesta a Bryan, in Texas, e si è detto “toccato dall’affetto che hanno mostrato le persone” verso suo padre. Insieme alla sorella Connie Mason, Quincy ha elogiato le pacifiche proteste a Bryan e ha esortato i manifestanti in tutto il paese a evitare la violenza.
Le autorità de Minnesota: “Suprematisti bianchi tra i rivoltosi” – Le autorità del Minnesota hanno motivo di credere che ci siano anche suprematisti bianchi nella violente manifestazioni di Minneapolis e St. Paul. Lo ha dichiarato il commissario Paul Schnell domenica notte. “Sono agitatori”, ha spiegato. L’obbiettivo delle forze dell’ordine è ora isolarli per non permettere loro di diffondere il caos e incitare alla violenza. Il commissario ha aggiunto inoltre che ci sono state notizie della partecipazione del gruppo Antifa, legato all’estrema sinistra.
Proteste in Usa, Target e Walmart chiudono negozi – Target e Walmart, due tra le più importanti catene della grande distribuzione Usa, hanno annunciato di aver chiuso alcuni dei loro negozi negli Stati Uniti a causa delle violente proteste e dei saccheggi avvenuti nelle principali città statunitensi.
Facebook donerà 10 milioni “per la giustizia razziale” – Facebook donerà 10 milioni di dollari ai gruppi che lavorano sulla giustizia razziale. Lo ha annunciato il Ceo e fondatore, Mark Zuckerberg, in un post a sostegno della comunità nera. “Il dolore dell’ultima settimana ci ricorda quanto lontano il nostro Paese deve andare per dare a ogni persona la libertà di vivere con dignità e in pace. Ci ricorda ancora una volta che la violenza con cui convivono oggi i neri in America fa parte di una lunga storia di razzismo e ingiustizia”, scrive Zuckerberg. “Tutti abbiamo la responsabilità di creare un cambiamento”.
New York, agente punta una pistola contro i manifestanti – A New York un agente di polizia ha puntato una pistola contro i manifestanti a Lower Manhattan, il reporter di Gothamist Jake Offenhartz, ha pubblicato un video in cui si vede chiaramente un poliziotto che all’improvviso prende la pistola e la punta minaccioso verso i manifestanti per alcuni secondo. Poi intervengono i colleghi.
Arrestata la figlia del sindaco di New York – Nelle proteste a New York è stata fermata dalla polizia anche la figlia del sindaco Bill de Blasio, Chiara. Faceva parte di un assembramento non autorizzato vicino a Greenwich Village, tra la 12esima strada e Broadway, dove erano scoppiati alcuni tafferugli ed erano state bruciate auto delle forze di sicurezza. La donna è stata rilasciata poco dopo l’arresto.
Il capo della polizia di Minneapolis: “È stata violazione dell’umanità” – “Per me, questa è stata una violazione dell’umanità. È stata la violazione di un giuramento che ha fatto la maggioranza degli uomini e delle donne che hanno deciso di indossare questa divisa. Questo è il contrario di ciò in cui crediamo, ed è stato assolutamente sbagliato. Punto”. Lo ha dichiarato il capo della polizia di Minneapolis, Medaria Arradondo, commentando la morte avvenuta una settimana fa di George Floyd.
Capo della polizia si toglie il cappello davanti al fratello di Floyd – Si sono parlati per la prima volta, in diretta tv sulla Cnn, scatenando commozione: il fratello di George Floyd, Philonise, attraverso una reporter in servizio a Minneapolis, ha chiesto al capo della polizia, Medaria Arradondo, se riteneva giusto che anche gli altri tre agenti, presenti all’arresto che ha portato alla morte di Floyd, dovessero essere arrestati. L’ufficiale ha risposto che li “riteneva complici” allo stesso livello di Derek Chauvin, il poliziotto che ha tenuto per 9 minuti il ginocchio premuto sul collo di Floyd, immobilizzato a terra. Il fratello ha approvato la risposta, ma è stato un gesto a scatenare la commozione generale: quando il capo della polizia, prima di rispondere alla domanda, si è tolto simbolicamente il cappello in segno di rispetto per la vittima, esprimendo il suo “profondo dolore” verso la famiglia. Nel riprendere il collegamento, con la voce rotta, la giornalista ha sottolineato il tributo del poliziotto, mentre il fratello di Floyd è scoppiato a piangere. In studio è calato il silenzio, fino a quando il conduttore, Dan Lemon, ha chiuso il collegamento, emotivamente provato. La scena è finita sui social, diventando virale. Qui il video.
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