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Home » Esteri

Usa, eseguita condanna a morte di un 83enne: è il condannato più anziano della storia

Immagine di copertina
Walter Moody è il detenuto più anziano ad essere stato sottoposto alla pena di morte

Walter Moody era stato condannato per aver ucciso un giudice federale afroamericano nel 1989. L'uomo aveva 83 anni quando la sentenza che lo condannava a morte è stata eseguita

In una prigione dell’Alabama è stata eseguita la condanna a morte di un uomo di 83 anni, il più anziano della storia americana, secondo quanto riportato dal Centro di informazione sulla pena di morte.

La sentenza di Walter Moody Jr è stata eseguita nel carcere di Atmore, Alabama, giovedì 19 aprile 2018.

Il condannato non ha rilasciato nessuna dichiarazione prima di morire, fanno sapere i funzionari del carcere.

Moody era stato condannato nel 1991 per aver ucciso con una bomba il giudice federale Robert S. Vance e l’avvocato per i diritti civili Robert Robinson nel 1989. L’uomo si è sempre dichiarato innocente.

La Corte suprema degli Stati Uniti ha rifiutato la richiesta di rivedere il caso di Walter Moody a gennaio 2018. Anche la Corte di appello ha negato la sospensione della pena di morte.

Di recente, Moody aveva fatto nuovamente appello alla corte e la sentenza era stata momentaneamente sospesa, per poi essere ripristinata.

La sentenza è stata così eseguita alle 20:42 ora locale (3:42 in Italia) e l’uomo è morto a seguito di un’iniezione letale.

“I ricorsi di Moody hanno trovato la giusta fine. Giustizia è stata fatta”, ha dichiarato il Procuratore generale dello Stato di Alabama, Steve Marshall.

Inizialmente si credeva che le motivazioni alla base dell’omicidio dei due avvocati afroamericani fossero razziali. In seguito, invece, era stata avanzata l’idea che l’uomo nutrisse del risentimento verso il sistema di giustizia dello Stato di Alabama: nel 1972 Moody era stato condannato aver causato un’esplosione che aveva ferito sua moglie.

A riferirlo sono stati i media locali.

In precedenza, il detenuto più anziano ad essere sottoposto alla pena di morte era un uomo del Mississippi, John Nixon, di 77 anni. Era stato condannato a morte nel 2005 per l’omicidio di una donna, compiuto nel 1985.

La Corte suprema degli Stati Uniti aveva abolito la pena di morte nel 1972, per poi reintrodurla nel 1976. La condanna deve essere eseguita rispettando standard più severi rispetto al 1972, evitando il ricorso a metodi “crudeli” e incostituzionali.

“I condannati a morte di età superiore a 70 anni sono stati nove da quando la pena di morte è stata reintrodotta”, ha spiegato Robert Dunham, direttore del Centro di informazione sulla pena di morte in un’intervista ad Al Jazeera

Il motivo per cui alcuni condannati raggiungono un’età tanto avanzata prima di essere giustiziati è che la sentenza viene molto spesso sospesa e riconfermata prima di essere effettivamente eseguita, spiega ancora Robert Dunham.

In alcuni casi si può aspettare fino a 20 anni prima che la sentenza sia ribaltata e altri 15 perché sia resa effettiva.

Spesso nelle richieste di riesame dei casi di condanna a morte si specifica che il detenuto non è stato rappresentato in maniera appropriata negli appelli precedenti, che le prove non erano sufficienti o che soffrono di disturbi psicologici.

Stati senza pena di morte

Gli Stati dell’Unione americana che non prevedono più la pena di morte all’interno del loro sistema giuridico sono:

Alaska, Hawaii, Illinois, Iowa, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Nebraska, New Jersey, Dakota del Nord, Nuovo Messico, Rhode Island, Vermont, Virginia Occidentale, Wisconsin.

Negli Stati di New York, New Hampshire e Kansas la pena di morte è stata abolita nel 1976.

 

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