Usa, ospedale nega l’aborto a una donna con il feto gravemente malformato: “Porto questo bambino per sappellirlo”
Aborto negato in Louisiana a una donna, Nancy Davis, con il feto gravemente malformato, destinato a morire dopo il parto. Il bimbo nel grembo Davis ha 14 settimane e soffre di acrania, ossia mancanza di cranio, una malformazione non gli permetterà di sopravvivere se non per qualche giorno dopo il parto. Ma nei 13 Stati che si sono allineati alla decisione della corte suprema Usa di ribaltare la sentenza che garantiva il diritto ad abortire in tutto il Paese (adottando le cosiddette trigger laws, leggi di divieto pronte a essere “innescate” un secondo dopo la decisione dei giudici supremi), la legge vieta l’interruzione di gravidanza se non in caso di pericolo di vita per la donna: la Lousiana è uno di questi. Per questo i medici ora non possono procedere con l’aborto.
“Porto questo bambino in grembo solo per seppellirlo“, ha raccontato la donna alla stampa locale. Davis crescerà il bimbo nel suo corpo sapendo che una volta nato non sopravviverà: una violenza psicologica di non poco conto. “L’orribile posizione crudele in cui lo stato della Louisiana ha posto la donna lasciandole solo due scelte: portare avanti la gravidanza fino all’inevitabile morte del feto o viaggiare in un altro Stato per ottenere l’interruzione della gravidanza che aveva così dolorosamente deciso”, hanno dichiarato i legali. E con buona probabilità Davis finirà per recarsi in un altro Stato. “Indipendentemente da ciò che affermano i legislatori della Louisiana, la legge sta avendo l’effetto previsto, costringendo i medici a rifiutarsi di eseguire aborti anche quando sono necessari dal punto di vista medico per paura di perdere le loro licenze o di dover affrontare accuse penali”, ha proseguito uno dei legali.