Usa, il Montana vieta ai datori di lavoro di imporre ai dipendenti di vaccinarsi
Usa, il Montana diventa il primo stato a vietare l’obbligo del vaccino per i dipendenti
Vietato l’obbligo del vaccino anti-Covid ai dipendenti sia pubblici che privati: lo ha stabilito il Montana, primo Stato Usa a prendere questa decisione.
Mentre molte grandi aziende statunitensi hanno già imposto l’obbligo del vaccino anti-Covid ai propri dipendenti, il Montana, Stato guidato dai repubblicani dall’inizio del 2021, ha deciso di vietare, attraverso l’emanazione di una legge, tale requisito come condizione per poter tornare a lavorare in presenza.
Richiedere il vaccino come condizione per poter lavorare, infatti, è considerata una “discriminazione” e una violazione delle leggi statali sui diritti dell’uomo.
La legge ha sollevato la preoccupazione di numerosi datori di lavoro alla luce anche dell’aumento dei contagi che si stanno registrando nel Montana e che stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario dello Stato.
Intervistato dall’Associated Press, il dottor Neil Ku, epidemiologo della Billings Clinic di Billings e membro della Society for Healthcare Epidemiology of America, ha sottolineato come questa decisione rappresenti un pericolo sia per i medici e i dipendenti dell’ospedale in cui lui lavora che per i pazienti.
Fino a poco tempo fa, infatti, ai dipendenti dell’ospedale era richiesto l’obbligo della maggior parte dei vaccini approvati dai Cdc, incluso sia il vaccino antinfluenzale annuale che quello anti-Covid, ai quali si poteva rinunciare solo per motivi medici o religiosi. Ora, dopo l’emanazione della legge, questo non sarà più possibile.
Attualmente, negli Stati Uniti il 60% degli aventi diritto è vaccinato contro il Covid, numero che scende al 49% proprio se si prende in esame solo il Montana.
Negli ospedali del Montana la percentuale dei vaccinati è sensibilmente più alta, ma, senza alcun obbligo, i pazienti in cerca di assistenza saranno esposti a ulteriori pericoli per la loro salute.