Non solo Elon Musk: ora anche Mark Zuckerberg vuole “un ruolo attivo” al fianco di Donald Trump
Il patron di Meta vuole partecipare alle discussioni sulle nuove politiche Usa in materia di intelligenza artificiale
Anche Mark Zuckerberg vuole svolgere “un ruolo attivo” al fianco del neo-presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ma non sarà un incarico politico né di consulenza, come quello affidato a Elon Musk. Il patron di Meta preferisce invece sedere al tavolo della Casa bianca per occuparsi di un tema che gli sta molto a cuore (e che interessa le sue aziende): l’intelligenza artificiale.
Se l’uomo più ricco del mondo, secondo i dati pubblicati dalla Federal Election Commission (FEC) americana, ha personalmente donato oltre 238 milioni di dollari per finanziare la campagna elettorale dei repubblicani, esponendosi in prima persona anche ai comizi del magnate newyorkese, il fondatore di Facebook si è infatti limitato a revocare il bando sui social dell’ex presidente prima delle elezioni e ha definito Trump un “duro” dopo l’attentato subito a luglio a Butler.
Ora però i due si stanno avvicinando sempre di più. Zuckerberg, come ha rivelato Meta, è stato a cena nella residenza di Trump a Mar-a-Lago, in Florida, il 28 novembre scorso. Il contenuto della discussione non è mai stato divulgato, il colosso di Menlo Park ha solo fatto sapere che il suo fondatore era “grato per l’invito (…) del presidente e per l’opportunità di incontrare i membri del suo team per parlare della nuova amministrazione”.
A spiegare i motivi dell’incontro è stato l’ex vicepremier britannico e attuale portavoce globale dell’azienda Nick Clegg, secondo cui Zuckerberg vuole svolgere “un ruolo attivo nei dibattiti che ogni amministrazione deve avere per mantenere la leadership americana nella sfera tecnologica”. “È estremamente importante, date tutte le incertezze geostrategiche nel mondo, e in particolare il ruolo fondamentale che svolgerà l’I.A.”, ha sottolineato Clegg in una conferenza stampa.
Meta prevede infatti ingenti investimenti nel settore: nel rapporto sugli utili del terzo trimestre, l’azienda ha aumentato le stime di spesa in conto capitale per il 2024 a una cifra compresa tra i 38 e i 40 miliardi di dollari. A fine ottobre poi ha fatto sapere che prevede “una significativa crescita” di questi fondi nel 2025, anche in campo infrastrutturale. “È chiaro che vi sono molte nuove opportunità per sfruttare i recenti progressi dell’intelligenza artificiale”, aveva dichiarato Zuckerberg il 31 ottobre scorso in un incontro online con alcuni analisti. “Penso che dovremmo investire di più nel settore”.
Un tema su cui Menlo Park e la nuova Casa bianca possono trovare una convergenza. In campagna elettorale, Trump aveva promesso di revocare l’ordine esecutivo firmato l’anno scorso da Joe Biden volto a garantire un “uso sicuro ed etico” dell’intelligenza artificiale. La norma stabilisce una serie di requisiti di sicurezza e impone agli sviluppatori la condivisione con il governo federale dei risultati dei test in materia. Ma per le Big Tech la legge ostacola l’innovazione nel settore, mentre secondo i repubblicani “impone idee di sinistra radicale” allo sviluppo di questa nuova tecnologia.
“Mark Zuckerberg è stato molto chiaro nel voler sostenere e partecipare a questo cambiamento a cui stiamo assistendo in tutta l’America”, ha spiegato a Fox News il nuovo vicecapo in pectore dello staff della Casa bianca, Stephen Miller. Subito dopo le elezioni, d’altra parte, congratulandosi con Donald Trump, il fondatore di Facebook aveva anticipato la sua mossa. “Abbiamo grandi opportunità davanti a noi come Paese”, aveva scritto su Threads. “Non vedo l’ora di lavorare con te e la tua amministrazione”.