Trump torna a parlare dopo l’attentato: “Grazie a Dio non sono morto. Ora ho l’occasione per unire gli Usa e il mondo intero”
A meno di due giorni dall’attentato in cui ha quasi perso la vita, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha intenzione di presentarsi con un nuovo profilo, forse più istituzionale. “Avrei dovuto essere morto. Ma per fortuna o per grazia di Dio, sono ancora qui”, ha detto a poche ore dal tentativo di ucciderlo in Pennsylvania. Ora però il magnate repubblicano vuole promuovere l’unità negli Usa e non solo: “Questa è un’occasione per unire l’intero Paese, persino il mondo intero”.
Il ricordo di Trump dell’attentato
“Non dovrei essere qui, dovrei essere morto”, ha detto Donald Trump in un’intervista concessa al New York Post a bordo dell’aereo che poche ore dopo l’attentato l’ha portato a Milwaukee, in Wisconsin, dove oggi comincia la Convention nazionale repubblicana che confermerà ufficialmente la sua nomination come candidato presidente del partito.
È stata una “esperienza davvero surreale”, ha raccontato il magnate statunitense ricordando l’attentato di Butler in Pennsylvania, in cui un manifestante è morto e che ha costretto l’ex presidente a tenere una benda bianca per coprire l’orecchio destro ferito.
Il 78enne è vivo per miracolo. Come ha dichiarato lui stesso al quotidiano newyorkese, sarebbe certamente morto se – mentre parlava ai manifestanti – non avesse inclinato leggermente la testa sulla destra per leggere un cartello contro l’immigrazione illegale proiettato su uno schermo.
“Per fortuna o per grazia di Dio – molte persone dicono che sia per grazia di Dio – sono ancora qui”, ha affermato Trump a poche ore dall’attentato in cui è morto il responsabile, il 20enne Thomas Matthew Crooks, sui cui moventi non è stata ancora fatta chiarezza.
“L’hanno ucciso con un colpo in mezzo agli occhi”, ha spiegato l’ex presidente Usa elogiando gli agenti dei servizi segreti per aver abbattuto l’attentatore. “Hanno fatto un lavoro fantastico”, ha aggiunto Trump. “È surreale per tutti noi”.
Iconica è l’immagine dell’ex presidente ferito che alza il pugno in segno di sfida mentre gli agenti dei servizi segreti lo portano via dal luogo dell’attentato. “Molte persone dicono che è la foto più iconica che abbiano mai visto”, ha commentato Trump al New York Post. “Hanno ragione. Di solito devi morire per avere una foto iconica ma io non sono morto”.
La nuova posa “istituzionale” di Trump
Ora però guarda al futuro. In un’altra intervista concessa ieri sera al Washington Examiner, l’ex presidente degli Stati Uniti ha rivelato di aver riscritto il suo discorso per la Convention nazionale repubblicana di Milwaukee.
“Sarebbe stato strepitoso”, ha raccontato Trump riferendosi alla versione precedente. Ma ora che ha ricevuto la solidarietà di tante persone con idee politiche diverse dalla proprie, il 78enne è pronto a battersi per l’unità nazionale e non solo.
“Questa è un’occasione per unire l’intero Paese, persino il mondo intero”, ha dichiarato l’ex inquilino della Casa bianca. “Il mio discorso sarà molto diverso da quello che sarebbe stato due giorni fa”. Non a caso il suo ultimo post sul suo social Truth recita: “Unire l’America!”.