Ad accorgersi per primo delle straordinarie doti della bimba è stato il suo pediatra, che quando Kashe aveva 18 mesi si rese conto di come distinguesse e definisse con precisione forme e colori. Il medico ha consigliato alla madre di vedere uno psicologo, che ha gestito la pratica per fare il test di selezione. Nel frattempo la donna, che lavora come educatrice, durante la pandemia ha creato una scuola “in casa” per permettere alla figlia di continuare a fare progressi nell’apprendimento, invitando anche gli altri bambini.
I genitori non vogliono che Kashe subisca pressioni e, hanno dichiarato, desiderano che la figlia continui a giocare con i coetanei. “Vogliamo difendere la sua infanzia il più a lungo possibile”, hanno detto. Il test di selezione per entrare nel “club dei geni” – si legge sul sito del Mensa – valuta il pensiero logico, la capacità di mettere in correlazione informazioni diverse, di trovare sintesi o risolvere problemi degli aspiranti membri, ed è sviluppato in modo da valutare “l’agilità mentale della persone”, e dunque non la conoscenza, la memoria o la saggezza, doti che sono spesso confuse con l’intelligenza. L’associazione fu fondata ad Oxford nel 1946 e conta più di 100mila membri in tutto il mondo, delle più diverse provenienze.
Ora ne farà parte anche Kashe. “Babygenius”, “Black girl magic” ha scritto la madre su Instagram a commento della foto della piccola, che la ritrae sorridente e con la tessera del club Mensa tra le mani.