Usa, pianificava attacchi alla Casa Bianca con razzi anticarro: arrestato 21enne “radicalizzato”
L'uomo pianificava attentati alla Casa Bianca e in altri luoghi significativi di Washington Dc
Il 16 gennaio 2019 i federali hanno arrestato in Georgia, negli Stati Uniti, un uomo che pianificava attentati alla Casa Bianca e contro altri luoghi significativi di Washington Dc.
L’uomo, identificato come Hasher Jallah Taheb, voleva impiegare esplosivo e razzi anticarro nei suoi attacchi, secondo quanto affermato dall’Fbi nei documenti depositati in uno dei tribunale di Atlanta.
Hasher Jallah Taheb era già noto alle forze dell’ordine: era da tempo nel mirino della task force antiterrorismo di Atlanta, di cui fa parte anche l’Fbi
Secondo quanto riporta l’Atlanta Journal-Constitution, Hasher Jallah Taheb, 21 anni, originario di Cumming, in Georgia, è comparso in tribunale e il suo piano è stato scoperto grazie alle rivelazioni di un informatore dell’Fbi: Taheb aveva concordato di dare all’informatore la sua auto in cambio di armi ed esplosivo.
La Casa Bianca non era l’unico obiettivo dell’uomo: secondo la Abc, Hasher Jallah Taheb voleva anche attaccare il Washington Monument, il Lincoln Memorial e una sinagoga.
Taheb, che non possiede un passaporto statunitense, secondo le autorità si era radicalizzato, come da lui stesso confessato ad un agente dell’Fbi sotto copertura.
Nel corso della conferenza stampa seguita all’arresto, gli agenti hanno spiegato che credono che stesse agendo da solo.
“Taheb è stato incriminato dopo un anno di indagini”, hanno precisato agenti dell’Fbi, che hanno anche spiegato che il loro lavoro era iniziato dopo una segnalazione anonima arrivata nel marzo del 2018, in cui si riportava la radicalizzazione di Taheb.
L’uomo di recente aveva cambiato nome e secondo le autorità stava pianificando un nuovo viaggio all’estero.
Gli agenti dell’Fbi dopo la segnalazione hanno aperto un canale di comunicazione con Taheb che, nell’agosto 2018, stava cercando di vendere la sua auto per raccogliere fondi per viaggiare all’estero, in particolare nei territori sotto il controllo dell’Isis.
A dicembre dello stesso anno Taheb avrebbe poi confessato ad un agente sotto copertura di voler colpire la Casa Bianca e altri luoghi di Washington.