Assalto al Congresso Usa, accusato Trump: “Ha aperto la via ai disordini e ha scelto di non agire”
La Commissione di inchiesta sull’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 ha ricostruito i 187 minuti dell’insurrezione e ha accusato l’ex presidente Usa Donald Trump di aver scelto, nonostante le pressioni dei suoi consiglieri, “di non agire”, tradendo il suo giuramento alla Costituzione e abdicando i suoi obblighi. È stato intanto giudicato colpevole il suo più stretto consigliere, Steve Bannon, per oltraggio al Congresso e per essersi rifiutato di testimoniare. La sentenza che stabilirà la pena è attesa per il 21 ottobre.
Pronunciato da un tribunale federale di Washington dopo tre ore di camera di consiglio, il verdetto piomba come un macigno su Trump e le sue ambizioni presidenziali per il 2024. Secondo il presidente della commissione speciale, il democratico Bennie Thomson, l’ex capo della Casa Bianca, rimasto incollato davanti alla tv a guardare l’assalto trasmesso da Fox ignorando i consigli di chi lo invitava ad agire, avrebbe “aperto la strada alla violenza e alla corruzione” con i suoi tentativi di ribaltare l’esito del voto e con i suoi tweet incendiari lanciati prima dell’assalto. Tra tutti quello contro il vicepresidente Mike Pence, che il Tycoon definì un “codardo” per voler certificare il voto.
Dopo l’attacco ci vollero ore, fino alle 16.02, prima che Trump si convincesse a postare un video distensivo in cui chiedeva ai manifestanti di andare a casa. Un video reso possibile in parte grazie all’intervento di Ivanka che ha aiutato a trovare le parole adatte e più gradite al presidente. Secondo il deputato repubblicano Adam Kinzinger, membro della commissione sul 6 gennaio, che ha ascoltato decine di testimonianze e visionato tutti i video disponibili sull’assalto, chiunque dentro e fuori dalla Casa Bianca “volevano uno stop delle proteste. Tutti tranne Trump”. Per tutto questo l’ex presidente deve essere ritenuto colpevole. “È indifendibile“, ha dichiarato un’altra deputata del Gop che siede in commissione, Liz Cheney. “Ha sfruttato il patriottismo dei suoi sostenitori usandolo come un’arma”.