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Home » Esteri

Usa: ecco le 13 contee che possono cambiare le elezioni presidenziali tra Donald Trump e Kamala Harris

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Credit: AGF

Le elezioni si decideranno probabilmente in sette stati già risultati decisivi nel 2016 e 2020: Arizona, Georgia, Michigan, Pennsylvania, Wisconsin, Nevada e North Carolina. Ma qui alcuni voti “contano” più di altri

Le 60esime elezioni presidenziali che si concluderanno oggi, 5 novembre 2024, negli Stati Uniti potrebbero essere decise da sole 13 contee di sette Stati chiave, il cui voto può far pendere la bilancia a favore dell’ex presidente repubblicano Donald Trump o dell’attuale vicepresidente democratica Kamala Harris.
Le ultime due tornate della corsa alla Casa bianca ci hanno abituati a una competizione decisa da un pugno di preferenze. A causa del sistema elettorale (indiretto) previsto per le presidenziali, la vittoria del voto popolare infatti non garantisce l’elezione.
Nel 2016 ad esempio, malgrado avesse ottenuto oltre 2,86 milioni di preferenze in meno rispetto alla candidata democratica Hillary Clinton, Donald Trump prevalse conquistando la maggioranza in Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, in cui superò l’ex first lady con un margine complessivo di 77.744 voti. Quattro anni dopo, nel 2020, pur conquistando oltre 7 milioni di preferenze in più rispetto al suo predecessore, l’attuale presidente Joe Biden riuscì a conquistare la Casa bianca soltanto dopo aver sconfitto Trump in Arizona, Georgia e Wisconsin, dove prese in tutto 42.918 voti in più del repubblicano.
Anche stavolta, secondo il guru dei dati elettorali statunitensi Dave Wasserman, potrebbe decidersi tutto nell’arco di qualche migliaio di voti conquistati in Arizona, Georgia, Michigan, Pennsylvania, Wisconsin, Nevada e North Carolina. O meglio, come emerge dall’indipendente Cook Political Report, in tredici contee di questi sette cosiddetti “swing states”. Ecco quali sono e perché sono così importanti.

Contea di Baldwin, in Georgia
La Contea di Baldwin è un’area prevalentemente rurale della Georgia centrale, lontana, anche se situata quasi al centro geografico, dai principali centri metropolitani dello Stato come Atlanta, Columbus, Augusta, Macon e Savannah.
Il suo capoluogo Milledgeville fu capitale dello Stato dal 1804 al 1868, sostituita poi da Atlanta dopo la Guerra Civile. La Contea, che secondo il censimento del 2020 conta meno di 43.800 abitanti, ospita ben due college, il Central Georgia Technical College e il Georgia College & State University, e una significativa minoranza afroamericana, che supera il 41 per cento della popolazione residente.
Seppur sempre conquistata dai democratici sin dalle presidenziali del 2004, i margini di vittoria dei candidati cosiddetti progressisti si sono assottigliati nel tempo: passando nelle ultime due tornate elettorali da un margine di 1,7 punti percentuali a favore di Hillary Clinton nel 2016 al +1,3 di Joe Biden del 2020.
Se Donald Trump riuscisse a conquistare la Contea di Baldwin, secondo Wasserman, significherebbe che Kamala Harris non è riuscita a convincere gli elettori più giovani e le comunità nere della Georgia, le due fasce di popolazione su cui i democratici puntano di più per conquistare questo Stato chiave.

Contea di Fayette, in Georgia
Al contrario di Baldwin e del suo capoluogo Milledgeville, la Contea di Fayette, nella Georgia centro-settentrionale, è storicamente considerata un “feudo” elettorale repubblicano sin dalle presidenziali del 1980 (vinte da Ronald Reagan) ma, proprio come la sua vicina, mostra segnali di cambiamento.
Situata alla periferia meridionale della capitale statale Atlanta, la Contea di Fayette è abitata, secondo il censimento del 2020, da meno di 120mila persone, prevalentemente “bianchi non ispanici”, che superano il 65 per cento dei residenti. Tuttavia, a causa della tendenza ad abbandonare i repubblicani registrata tra le fasce di popolazione con un più elevato livello di istruzione, l’area vede un progressivo avanzamento dei democratici, passati dal 18,5 per cento del 1984 al 45,91% del 2020.
Qui, nel 2016, Trump vinse con un margine di oltre 19 punti di scarto su Hillary Clinton, ridottisi quattro anni dopo soltanto a 7 contro Joe Biden. Alle ultime elezioni federali invece, durante il ballottaggio per il Senato del 2022, nella Contea di Fayette il democratico Raphael Warnock perse con un margine di soli 491 voti.
Quindi, secondo il Cook Political Report, se Kamala Harris dovesse “andare vicina alla vittoria” in questa Contea, allora potrebbe riuscire ad aggiudicarsi l’intera Georgia contro Donald Trump, poiché vorrebbe dire aver convinto anche molti ex repubblicani.

Contea di Cabarrus, in North Carolina
Anche nella Contea di Cabarrus, alla periferia nord-orientale di Charlotte, la più grande città del North Carolina, Donald Trump ha vinto sia nel 2016 che nel 2020. Ma, proprio come nella Contea di Fayette in Georgia, nelle ultime due tornate delle presidenziali il magnate repubblicano ha visto ridursi il suo margine di vittoria da 20 a soli 9 punti di vantaggio in un territorio, abitato da meno di 226mila persone, in cui i democratici non vincono la corsa alla Casa bianca dal 1948.
Se Trump conquistasse questa Contea “con uno scarto di soli cinque punti o anche meno”, secondo Wasserman, Kamala Harris avrebbe “discrete possibilità” di vittoria in North Carolina.

Contea di Nash, in North Carolina
Situata nei pressi della capitale statale Raleigh, sempre in North Carolina, la Contea di Nash ha visto vincere il repubblicano McCain nel 2008, il democratico Obama nel 2012, di nuovo i repubblicani con Trump nel 2016 e infine l’attuale presidente democratico Biden nel 2020, in tutti i casi sempre con margini inferiori ai due punti percentuali.
Prima del 2012 però, qui i dem non vincevano le presidenziali dal 1976. Una tendenza confermata anche alle elezioni di mid-term del 2022, quando il senatore repubblicano Ted Budd ha ottenuto la vittoria nella Contea di Nash con sette punti di vantaggio sulla sfidante democratica Cheri Beasley.
I dati delle ultime tre elezioni presidenziali mostrano come chiunque abbia conquistato la maggioranza in questa contea di meno di 95mila abitanti alla fine ha ottenuto la vittoria anche nell’intera North Carolina.

Contea di Muskegon, in Michigan
Al contrario, nella Contea di Muskegon in Michigan, i repubblicani non vincono le presidenziali dal 1988, anche se qui i margini di vittoria dei democratici si sono progressivamente assottigliati dal +29,22 per cento di Obama nel 2008 al solo +0,55% di Biden nel 2020.
Situata alla periferia nord-ovest del centro manifatturiero di Grand Rapids, sul lago Michigan, il secondo per popolazione in tutto lo Stato, nel 2022 questo territorio di meno di 176mila residenti ha visto l’affermazione della governatrice democratica Gretchen Whitmer con 11,5 punti di vantaggio sulla trumpiana Tudor Dixon e l’approvazione di un emendamento allo statuto locale che garantisce l’accesso all’aborto, due risultati che fanno ben sperare Kamala Harris.
Una vittoria della vicepresidente nella Contea di Muskegon infatti, secondo il guru elettorale Wasserman, potrebbe costituire “un buon segnale del sostegno raccolto dai democratici tra le donne bianche della classe operaia”.

Contea di Saginaw, in Michigan
La Contea di Saginaw, in Michigan, è considerata invece la “Contea chiave” per antonomasia “in uno Stato chiave”. Situata nei pressi del lago Huron, nel 2020 contava poco più di 190mila abitanti, in continuo calo dagli anni Sessanta. L’economia di questa contea della Rust Belt infatti soffre da anni dell’esodo di posti di lavoro nel settore manifatturiero, a cui si aggiunge il problema dell’inflazione.
Considerata un “feudo” elettorale democratico, nel 2016 Trump fu il primo repubblicano a vincere qui le presidenziali dal 1984, superando Hillary Clinton di sole 1.073 preferenze. Un risultato non replicato nel 2020, quando Biden ottenne la vittoria sul suo predecessore con appena 303 voti di scarto.
Un ritorno di Trump alla vittoria in questa Contea, secondo l’analisi di Wasserman, potrebbe indicare una grave sottovalutazione da parte dei sondaggisti del sostegno raccolto dal magnate repubblicano tra le fasce di popolazione di “bianchi non laureati” in questo Stato chiave.

Contea di Bucks, in Pennsylvania
Quest’ultima fascia di popolazione risulta maggioritaria anche nella Contea di Bucks, in Pennsylvania, dove quasi metà degli oltre 646mila abitanti è costituita da elettori “bianchi non ispanici” senza istruzione universitaria, una percentuale più alta rispetto ad altre zone della periferia di Philadelphia, la più grande città dello Stato.
Qui i dem non perdono le presidenziali dal 1988 ma nel 2024, per la prima volta in 15 anni, il numero di elettori repubblicani registrati nella Contea di Bucks ha superato quello dei democratici. L’ultima volta qui Biden vinse con oltre 4 punti di vantaggio su Trump. Quindi, secondo il Cook Political Report,se Kamala Harris dovesse perdere questa Contea significherebbe che la sua campagna “non è riuscita a sfondare tra gli elettori bianchi della classe operaia”, mettendo a repentaglio una potenziale affermazione in tutto lo Stato.

Contea di Cumberland, in Pennsylvania
Situata alla periferia ovest della capitale statale Harrisburg, la Contea di Cumberland in Pennsylvania è più che un “feudo” elettorale repubblicano. Qui i democratici hanno vinto le presidenziali soltanto tre volte nell’ultimo secolo (nel 1936 e nel 1940 con Franklin D. Roosevelt e nel 1964 con Lyndon B. Johnson).
La Contea, che nel 2020 contava meno di 260mila abitanti, ospita lo United States Army War College a Carlisle e nell’ultimo secolo è passata dalla vocazione rurale a ospitare i sobborghi di Harrisburg. Qui Trump ha vinto sia nel 2016 (+18 punti su Hillary Clinton) che nel 2020 (+11 punti su Joe Biden), quindi una sua sconfitta o un risultato di misura potrebbe mostrare un cedimento nella sua base elettorale, composta per lo più da “bianchi non ispanici” (l’81,7 per cento della popolazione residente, secondo il censimento del 2020).

Contea di Northampton, in Pennsylvania
Un’altra Contea della Pennsylvania da tenere d’occhio in vista delle presidenziali è Northampton, a nord-ovest della città orientale di Allentown, dove – esclusi tre soli casi – dal 1920 tutti i vincitori alle presidenziali hanno poi conquistato l’intero Stato.
Tradizionalmente schierata con i democratici, nel 2016 Trump fu il primo repubblicano dal 1984 a vincere le presidenziali nella Contea, battendo di ben quattro punti Hillary Clinton, mentre nel 2020 Biden riuscì a spuntarla per soli 1.233 voti in più del suo predecessore.
Il fattore decisivo, secondo Wasserman, potrebbe essere rappresentato dalla comunità di origini ispaniche, che nella Contea di Northampton è pari ad almeno il 14 per cento dei quasi 313mila abitanti censiti nel 2020.

Contea di Sauk, in Wisconsin
Ben più contendibile sembra invece la Contea di Sauk, in Wisconsin. Malgrado (anche qui) otto anni fa Trump sia stato il primo repubblicano a vincere le presidenziali dal 1984, durante le ultime due tornate elettorali il vincitore è stato deciso da un pugno di voti.
Nel 2016 il repubblicano ottenne 109 voti in più di Hillary Clinton mentre quattro anni dopo Biden vinse con sole 615 preferenze di scarto in un’area prevalentemente rurale da meno di 66mila abitanti.
Per entrambi i candidati, secondo il Cook Political Report, una vittoria nella Contea di Sauk “potrebbe essere indicativa della loro capacità di raggiungere le comunità rurali e le piccole città dello Stato” chiave del Wisconsin.

Contea di Ozaukee, in Wisconsin
Un altro “feudo” repubblicano da tenere d’occhio in Wisconsin è la Contea di Ozaukee, alla periferia di Milwaukee, una delle tre che costituiscono la base del Grand Old Party nello Stato. Qui i democratici hanno vinto le presidenziali solo quattro volte dal 1920, l’ultima nel 1964 con Lyndon B. Johnson. Eppure il partito di Kamala Harris sembra guadagnare terreno negli ultimi anni.
Se nel 2016 Trump superò Clinton di ben 19 punti in questa Contea da meno di 92mila residenti, quattro anni dopo il vantaggio su Biden si ridusse di 7 punti. Se la sua vicepresidente riuscisse a colmare ulteriormente questo divario, secondo Wasserman, i democratici potrebbero ipotecare la vittoria nello Stato, dimostrando di essere riusciti a penetrare anche nelle zone rurali del Wisconsin.

Contea di Maricopa, in Arizona
La più popolosa tra le Contee che potrebbero decidere il risultato delle presidenziali tra Donald Trump e Kamala Harris, Maricopa, che comprende la città di Phoenix in Arizona, conta almeno 4,42 milioni di abitanti, circa il 60 per cento di tutti gli elettori dello Stato.
Qui nel 2020 Biden vinse con “soli” 45mila voti di scarto ma era dal 1948 che i democratici non vincevano le presidenziali in questa Contea, dove nel 2016 Trump superò Clinton di ben 2,9 punti.
Nell’ultima tornata delle consultazioni per la Casa bianca, la Contea fu al centro delle polemiche per una serie di accuse di frode elettorale, poi rivelatesi infondate, che provocarono però anche manifestazioni violente con sfilate di dimostranti armati. Tanto che quest’anno, secondo alcuni funzionari locali intervistati dall’agenzia di stampa Associated Press, potrebbero volerci fino a 13 giorni per conoscere i risultati definitivi a Maricopa.

Contea di Washoe, in Nevada
L’ultimo territorio da tenere d’occhio in vista dei risultati elettorali negli Stati Uniti è la Contea di Washoe, in Nevada, la seconda più popolosa dello Stato, che con meno di 487mila abitanti comprende anche la città di Reno.
Qui i repubblicani non vincono le presidenziali da vent’anni (l’ultima volta la spuntò George W. Bush su John Kerry nel 2004) e i risultati dei democratici sono addirittura in ascesa: se Clinton sconfisse Trump con 1,25 punti di vantaggio nel 2016, quattro anni dopo Biden superò il predecessore di 4,5 punti.
Una conferma simile di Kamala Harris in questa Contea, secondo il Cook Political Report, potrebbe compensare le perdite previste per i democratici nella contea di Clark, che comprende Las Vegas, dove il partito repubblicano ha guadagnato consensi negli ultimi anni, pur non riuscendovi a vincere le presidenziali dal 1988.

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