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Usa, il primo discorso di Kamala Harris da candidata democratica in pectore: “Conosco i tipi come Trump: predatori sessuali, truffatori, imbroglioni”

Immagine di copertina
Credit: AGF

“Predatori che abusavano delle donne, truffatori che raggiravano i consumatori, imbroglioni che infrangevano le regole per il proprio tornaconto. Ascoltatemi quando vi dico che conosco i tipi come Donald Trump”. Ecco le prime parole della vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, da candidata democratica in pectore alle elezioni presidenziali che si terrano il prossimo 5 novembre negli Usa.

A meno di 36 ore dalla rinuncia di Joe Biden alla corsa per la rielezione alla Casa bianca, il suo primo discorso lo ha pronunciato ieri sera davanti ai principali collaboratori durante una visita alla sede centrale della sua campagna elettorale a Wilmington, nel Delaware, in cui ha attaccato direttamente l’ex presidente e candidato repubblicano Trump e ha rivendicato il suo ruolo di portabandiera del partito democratico.

In un discorso durato circa 20 minuti, Harris ha dapprima elogiato i risultati ottenuti dall’attuale amministrazione statunitense definendoli “senza pari nella storia moderna”. Poi ha ringraziato per l’endorsement il presidente, che l’ha chiamata prima che salisse sul podio “Ti osservo, ragazza”, le ha detto l’inquilino della Casa bianca. “Ti voglio bene”.
“So che è stata una montagna russa e siamo tutti pieni di emozioni contrastanti al riguardo”, ha esordito Kamala Harris. “Devo solo dire: adoro Joe Biden. Adoro Joe Biden”.

Poi, l’ex Procuratrice della California è passata all’attacco contro Donald Trump. “Rafforzare la classe media sarà un obiettivo fondamentale della mia presidenza. Noi qui sappiamo che quando la nostra classe media è forte, l’America è forte. E sappiamo che non è questo il futuro per cui Donald Trump sta lottando”, ha detto Harris.

“Come molti di voi già sanno, prima di essere eletta vicepresidente, prima di essere eletta senatrice degli Stati Uniti, sono stata eletta procuratrice generale della California. E prima ancora, ero un pubblico ministero in tribunale”, ha ricordato. “In quel ruolo, ho affrontato malfattori di ogni genere. Predatori che abusavano delle donne. Truffatori che raggiravano i consumatori. Imbroglioni che hanno infranto le regole per il proprio tornaconto. Quindi ascoltatemi quando vi dico che conosco i tipi come Donald Trump. E in questa campagna, orgogliosamente, metterò il mio curriculum contro il suo”.

“Da giovane procuratrice, quando ero nell’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Alameda, in California, mi sono specializzata in casi di abusi sessuali”, ha aggiunto Kamala Harris. “Donald Trump è stato ritenuto responsabile da una giuria di aver commesso abusi sessuali”.

Non è solo una questione personale ma soprattutto politica. “Questa elezione presenterà una chiara scelta tra due visioni diverse. Donald Trump vuole riportare il nostro Paese a un’epoca in cui molti di noi non avevano più libertà e pari diritti”, ha proseguito la vicepresidente. “Credo in un futuro che rafforzi la nostra democrazia, protegga la libertà riproduttiva e garantisca a ogni persona l’opportunità non solo di cavarsela, ma di andare avanti”.

Parla già da candidata perché, come ha rivelato lei stessa, ha già in tasca la nomination alla prossima Convention democratica prevista ad agosto a Chicago. “Quando ho annunciato la mia campagna per la presidenza, ho detto che intendevo correre e guadagnarmi questa nomination. Stasera, sono orgogliosa di essermi assicurata l’ampio sostegno necessario per diventare la candidata del nostro partito e, come figlia della California, sono orgogliosa che la delegazione del mio Stato d’origine abbia contribuito a far decollare la nostra campagna. Non vedo l’ora di accettare formalmente la nomination”, ha annunciato Kamala Harris.

Secondo le stime dell’Associated Press e della Cnn, la vicepresidente Kamala Harris si è assicurata il sostegno di un numero sufficiente di delegati democratici per ottenere l’investitura del partito. Diverse delegazioni provenienti da vari Stati si sono incontrate proprio ieri sera per confermare il loro sostegno a Harris, tra cui il Texas e il suo Stato d’origine, la California.

Kamala può così contare su ben più dei 1.976 delegati di cui avrebbe bisogno per ottenere la nomination al primo scrutinio, dove comunque non sembra avere alcuno sfidante.

La vicepresidente ha ricevuto l’endorsement di oltre 40 senatori e più di 100 deputati, oltre a quello dell’ex Speaker della Camera, Nancy Pelosi. Si è guadagnata anche l’appoggio di quattro governatori di Stati del Midwest, importanti per vincere, Gretchen Whitmer del Michigan, Tim Walz del Minnesota, Tony Evers del Wisconsin e JB Pritzker dell’Illinois. Ma non solo.

La sua campagna ha registrato anche un balzo enorme delle donazioni. Nel suo primo giorno da candidata, Harris ha raccolto 81 milioni di dollari, la più grande raccolta fondi mai realizzata da un singolo candidato alla presidenza in sole 24 ore. Al Super PAC democratico Future Forward sono stati promessi 150 milioni di dollari di donazioni appena un giorno dopo l’annuncio del ritiro della candidatura di Joe Biden. Insomma la strada per Kamala Harris, almeno per la nomination, è tutta in discesa.

“Sono grata al Presidente Biden e a tutti nel Partito Democratico che hanno già riposto la loro fiducia in me e non vedo l’ora di esporre il nostro caso direttamente al popolo americano”, ha aggiunto la vicepresidente. “Nei prossimi mesi, viaggerò per il Paese parlando con gli americani di tutto ciò che c’è in gioco. Ho la ferma intenzione di unire il nostro partito, unire la nostra nazione e sconfiggere Donald Trump a novembre”. “Dio vi benedica tutti e Dio benedica gli Stati Uniti d’America e Joe Biden”, ha concluso Kamala Harris.

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