Usa, l’uragano Michael si dirige verso la Florida: 13 morti in America latina
L'uragano ha raggiunto categoria 3 e gli esperti prevedono che si rafforzerà prima di arrivare sulle coste della Florida
Il 10 ottobre si attende l’arrivo in Florida del potente uragano Michael: le autorità locali hanno iniziato a evacuare in massa i cittadini per garantire la loro sicurezza.
L’uragano ha raggiunto categoria 3 con venti fino a 201 chilometri all’ora e gli esperti prevedono che si rafforzerà nel corso della giornata.
Più di 370mila persone hanno ricevuto l’ordine di evacuazione in Florida e anche gli stati di Alabama e Georgia hanno dichiarato lo stato di emergenza.
Fino ad ora, 13 persone sono morte in America centrale a causa dell’uragano.
Il National Hurricane Center (NHC), con sede a Miami, ha dichiarato: “Un ulteriore rafforzamento è atteso da un giorno all’altro e mercoledì 10 ottobre Michael dovrebbe raggiungere la categoria 4 prima di arrivare in Florida”
Al momento, l’uragano si sta spostando alla velocità di 12 miglia all’ora.
Il governatore della Florida, Rick Scott, ha definito Michael “un uragano di dimensioni mostruose” e ha sollecitato i residenti a seguire le indicazioni dei funzionari locali.
“Voglio essere chiaro: la tempesta che le nostre contee costiere stanno affrontando è da considerarsi mortale”, ha twittato il governatore.
Nonostante gli avvertimenti, i funzionari locali ritengono che solo un esiguo numero di persone abbia effettivamente lasciato la propria casa.
Le scuole e gli uffici statali della zona resteranno chiusi per tutta la settimana.
Il governatore Scott ha dichiarato di aver attivato 2.500 agenti della Guardia nazionale della Florida in vista della tempesta.
Forti piogge sono previste anche nella Carolina del Nord e del Sud, che sono state colpite dall’uragano Florence lo scorso mese.
Il governatore della Carolina del Nord, Roy Cooper, ha allertato i residenti: “So che la gente è distrutta dopo Florence, ma non lasceremo che questa tempesta ci prenda alla sprovvista”.
L’uragano ha colpito duramente l’America centrale durante il fine settimana, uccidendo 13 persone. Secondo l’Associated Press, sei persone hanno perso la vita in Honduras, quattro in Nicaragua e tre in El Salvador.
Sui social media sono state condivise diverse immagini che mostrano l’evacuazione delle famiglie, costrette ad affrontare le forti piogge in cerca di salvezza.
Anche i lavoratori delle piattaforme petrolifere offshore nel Golfo del Messico sono stati evacuati, causando una diminuzione di quasi un quinto della produzione giornaliera.