Cosa c’è da sapere sullo scandalo delle uova contaminate che riguarda anche l’Italia
La vicenda, legata all'uso del pesticida Fipronil in alcuni allevamenti olandesi e belgi, ha già fatto scattare il ritiro dei prodotti potenzialmente pericolosi dai supermercati di mezza Europa
La Commissione europea ha riferito che anche l’Italia è coinvolta nella vicenda delle uova contaminate dal pesticida Fipronil e la cui vendita da parte di una società con sede nei Paesi Bassi e in Belgio sta allarmando diversi paesi europei.
Milioni di uova sono state così distrutte, dopo essere state prelevate dagli scaffali dei supermercati per il timore che fossero state contaminate dal pesticida Fipronil.
La Commissione europea ha convocato una riunione dei ministri dei paesi coinvolti che si terrà a Bruxelles il prossimo 26 settembre.
Nel frattempo il ministero della Salute ha smentito la distribuzione di prodotti potenzialmente pericolosi sul mercato italiano. “Dai riscontri incrociati tra le liste di aziende coinvolte e di quelle che hanno spedito prodotti in Italia negli ultimi tre mesi, al momento risulta solo, da una segnalazione delle autorità francesi, che un’azienda di tale paese ha acquistato uova da uno degli allevamenti olandesi interessati e le ha trasformate in ovoprodotti che ha poi venduto anche presso un’azienda italiana” si può leggere nel comunicato del ministero.
“Le autorità sanitarie locali hanno provveduto a porre sotto sequestro la partita, e quindi il prodotto non è stato posto in commercio. Pertanto, ad oggi, non risultano distribuiti al consumo uova o derivati (ovoprodotti) contaminate da fipronil sul territorio nazionale”.
Cos’è il Fipronil
Il fluocianobenpirazolo è un insetticida usato per proteggere gli animali da pulci e zecche ma il suo uso è proibito nell’ambito della produzione di prodotti alimentari. Il Fipronil non può infatti essere usato su animali da allevamento e destinati alla macellazione.
Questa sostanza è un veleno ad azione lenta, il suo uso prevede la contaminazione di un insetto che prima di morire ha il tempo di tornare nella propria colonia e spargervi la sostanza, in modo da causare la morte di quasi il 95 per cento degli esemplari presenti.
In particolare il Fipronil è un componente degli anti-parassitari usati sugli animali da compagnia come cani e gatti, la sua concentrazione è volutamente bassa proprio per la sua caratteristica azione lenta.
L’Organizzazione mondiale della sanità considera il Fipronil moderatamente tossico e sostiene che se assunto in grandi quantità può causare danni agli organi interni, in particolare reni, fegato e tiroide.
Ingerire quantità significative di questa sostanza può causare dolori addominali, nausea, vomito e crisi epilettiche. Non esiste un vero e proprio antidoto, l’assorbimento da parte dell’intestino fa di solito sparire i sintomi, quali irritabilità, tremori e, nei casi più gravi, convulsioni. Per ridurre l’assorbimento, i medici consigliano di solito una lavanda gastrica.
I rischi per la salute sono bassi visto che non sono ancora mai stati segnalati casi di intossicazione da Fipronil, anche in considerazione delle quantità necessarie per creare danni. Eppure un’assunzione prolungata potrebbe risultare nociva.
Quali paesi sono a rischio
I Paesi Bassi hanno esportato in Italia oltre 578 tonnellate di uova di gallina, anche se non è detto che queste provengano dall’azienda al centro dello scandalo. La Germania risulta essere invece il paese più colpito. Le autorità di Berlino hanno già ritirato dal commercio oltre 10 milioni di uova e diversi supermercati hanno già smesso di venderle in attesa dello sviluppo delle indagini.
In Danimarca sono state vendute almeno 20 tonnellate di uova potenzialmente contaminate, mentre in Francia sarebbero almeno 48mila quelle giunte da Paesi Bassi e Belgio e a rischio contaminazione.
Un’altra tonnellata di uova potenzialmente pericolose è stata rinvenuta in Romania e 700mila sarebbero invece state vendute nel Regno Unito.
Altre uova a rischio sono state esportate in Svezia, Austria, Irlanda, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Lussemburgo e Svizzera.
Cosa è successo
Giovedì 10 agosto, la polizia dei Paesi Bassi aveva arrestato due persone nell’ambito di un’inchiesta sull’uso illegale di un insetticida potenzialmente nocivo in alcuni allevamenti di pollame.
La procura olandese che si occupa del caso ha fatto quindi sapere di aver condotto alcuni raid in otto diverse località nei Paesi Bassi e in Belgio, confiscando le automobili e sequestrando immobili e attività finanziarie.
Gli arrestati dirigono la società olandese Chickfriend, l’azienda al centro dello scandalo Fipronil, e sono accusati di aver minacciato la salute pubblica a seguito dell’uso di un pesticida proibito.