Un uomo ha ucciso la figlia in diretta su Facebook in Thailandia
Il 21enne ha impiccato sua figlia, una bambina di 11 mesi, mostrando il momento dell'uccisione in diretta sul social network. L'uomo si è poi suicidato
Un ventunenne thailandese ha ucciso la figlia di 11 mesi impiccandola, trasmettendo il video dell’omicidio in diretta su Facebook. Subito dopo l’uomo si è suicidato, non trasmettendo il video del momento della sua morte.
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Il fatto, riportato dal Bangkok Post, è successo a Phuket, in un hotel abbandonato. La polizia ha trovato i due cadaveri nell’ex hotel Peninsula, dopo che la moglie dell’uomo aveva denunciato l’esistenza del filmato. L’omicidio-suicidio è avvenuto qualche ora dopo una lite tra i due coniugi.
Il video è rimasto online per quasi 24 ore, prima di essere rimosso. La polizia thailandese ha dichiarato che discuterà un metodo che possa accelerare la rimozione di “contenuti online non appropriati”.
I due video mostrano Wuttisan Wongtalay impiccare sua figlia, prima di spegnere la telecamera e uccidersi.
“In futuro discuteremo sui contenuti non appropriati online, che siano su Facebook, YouTube o Instagram, e come possiamo fare per accelerare la loro rimozione”, ha dichiarato il viceportavoce della polizia Kissana Phatanacharoen.
La polizia ha chiesto al ministero dell’Economia digitale di contattare Facebook per la rimozione dei video, avvenuta dopo quasi 24 ore rispetto alla sua registrazione e condivisione sul social network. I video hanno fatto registrare circa mezzo milione di visualizzazioni prima di essere rimossi.
Il portavoce della polizia ha spiegato che al momento gli agenti del paese hanno due modi per essere allertati sulla diffusione di contenuti scioccanti: il monitoraggio attraverso una tecnologia dedicata della divisione per la soppressione del crimine o tramite un avvertimento del pubblico.
Una cugina della madre della bambina uccisa ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che la famiglia era troppo scioccata per pensare alla rimozione del video da Facebook.
“Prenderemo questo caso come una lezione per trovare una soluzione, ma non parliamo di una cosa che possiamo fare immediatamente”, ha dichairato il portavoce del ministro per il Digitale.
Secondo la polizia, questo è stato il primo caso in Thailandia di omicidio pubblicato in diretta su Facebook. Secondo gli agenti il crimine è stato guidato dalla gelosia, perché Wuttisan aveva paura che sua moglie lo avrebbe potuto lasciare per un altro uomo.
Il ministero della Salute thailandese ha fatto sapere di registrare, mediamente, uno o due casi di video al mese postati sui social media di suicidi.
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