Uomo transgender dà alla luce un bambino ma il giudice nega la paternità
Secondo l'alta corte inglese lo stato genitoriale di chi partorisce è quello di "madre", anche se la persona ha cambiato genere
Uomo transgender partorisce bambino, il giudice si rifiuta di identificarlo come “padre”
Un uomo transgender partorisce un bambino, ma il giudice della Corte Suprema inglese rifiuta di riconoscerlo come padre.
L’alta corte di giustizia ha respinto la richiesta dell’uomo transgender di essere identificato come padre nel certificato di nascita del bambino, perché è grazie al suo sesso femminile che è stato in grado di partorire.
Freddy Mc Connel, un giornalista multimediale del The Guardian, era legalmente registrato come uomo dopo aver subito un intervento chirurgico, e per questo voleva essere identificato come padre del bambino.
Ma il giudice della Corte Suprema che si è pronunciato sul caso, mercoledì 25 settembre, ha detto che Mc Connel doveva essere identificato come “madre”, e non come “padre” o semplicemente “genitore”, nel modo in cui il giornalista avrebbe richiesto.
Per dar luce al suo bambino, Freddy Mc Connell ha fatto ricorso all’inseminazione artificiale, e non si conosce l’identità del padre biologico del piccolo.
Intanto nella sua sentenza il giudice Andrew Mc Farnale, presidente del dipartimento per la Famiglia della corte Suprema, ha dichiarato: “È ora possibile dal punto di vista medico e legale per un individuo il cui genere è riconosciuto dalla legge come ‘maschile’ rimanere incinta e dare alla luce un figlio. Ma mentre il genere di quella persona è cambiato, il suo stato genitoriale, che deriva dalla possibilità biologica di dare alla luce un bambino, resta quello di madre”.
Nonostante la battaglia legale degli avvocati di Mc Connel, l’uomo ha perso la causa.
L’avvocato Hannah Markham, a capo della squadra legale di Mc Connell, ha dichiarato che era nell’interesse del bambino che il signor Mc Connell fosse registrato come suo padre o come genitore. “Molti bambini crescono all’interno di famiglie ‘arcobaleno’, e un bambino ha il diritto di avere un genitore identificato in modo corretto sul proprio certificato di nascita”, ha dichiarato l’avvocato Markham.
Il caso ha sollevato complesse questioni di ordine pubblico relative alla protezione dei diritti e degli interessi delle persone trans. Ma secondo i giudici registrare Mc Connel come “madre” era un dovere legale, perché la legge fa una distinzione tra “persone che partoriscono” e “persone che non possono farlo”. E quelle che possono farlo, secondo la legge attuale, per il giudice sono solo le madri.