Un uomo ha sepolto la persona sbagliata credendo fosse il figlio, che invece era vivo
Frank J. Kerrigan ha organizzato un funerale per il figlio che credeva morto. Undici giorni dopo ha ricevuto una sua chiamata, scoprendo di aver sepolto la persona sbagliata
Il 6 maggio 2017 il corpo di un uomo è stato trovato dietro un negozio di Fountain Valley, in California. Su richiesta dello sceriffo, un uomo di 82 anni chiamato Frank J. Kerrigan ha contattato l’ufficio di medicina legale, il quale lo ha informato che il cadavere era quello del figlio 57enne, Frank M. Kerrigan, che aveva problemi mentali e viveva per strada.
Quando Kerrigan ha chiesto se avesse dovuto riconoscere il corpo, una donna gli ha risposto che l’identificazione era avvenuta tramite le impronte digitali.
Così il 12 maggio la famiglia Kerrigan ha tenuto un funerale a cui hanno partecipato circa 50 persone, spendendo circa 20mila dollari. Il corpo è stato seppellito nel cimitero di Orange, a pochi metri da dove era sepolta la moglie di Frank J.
La figlia di Frank J. Kerrigan, Carole Meikle, è andata nel posto dove era stato ritrovato il cadavere, ha lasciato lì una foto del fratello, una candela e alcuni fiori.
Undici giorni dopo, Frank J. Kerrigan ha ricevuto una telefonata da un suo amico, che gli ha detto: “Tuo figlio è vivo” e poi gliel’ha passato al telefono. “Ciao papà”, ha detto una voce. Kerrigan ha riconosciuto suo figlio.
“Se qualcuno mi dice che mio figlio è morto, che hanno le impronte digitali, io ci credo”, ha detto alcuni giorni dopo Kerrigan ai giornalisti. “Se non fosse stato identificato sarei stato lì in un attimo”.
“Pensavamo di aver seppellito nostro fratello”, ha detto invece la sorella Meikle. “Qualcun’altro ha avuto un bel commiato. È orribile”.
Secondo quanto riportato dal sito Orange County Register, l’ufficio di medicina legale di Orange County ha commesso un errore nel riconoscimento del cadavere.
Una verifica eseguita il primo di giugno ha stabilito infatti che le impronte digitali del cadavere non corrispondevano a quelle del figlio di Kerrigan, anche se non ha specificato a chi appartengano i resti.
Ora c’è un indagine in corso e la famiglia ha intenzione di fare causa alle autorità, accusandole di non aver correttamente identificato il corpo perché si trattava di un senzatetto.
“Abbiamo vissuto le nostre peggiori paure”, ha detto Meikle. “Quei sentimenti non svaniscono”.