La mappa dei paesi del mondo di cui sappiamo meno
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“The unmeasured world” è un'illustrazione che, partendo dall'analisi di 100 mappe, rappresenta le nazioni di cui abbiamo meno dati a disposizione
In un mondo in cui tutto è considerato quantificabile, The Unmeasured World si concentra sugli angoli del pianeta spesso dimenticati. Ricordandoci quanto poco sappiamo di loro.
L’illustrazione analizza 100 mappe coropletiche del globo, specificando quante volte ogni paese ha contribuito fornendo dati verificabili. La parola coropletico indica una mappa tematica in cui determinate aree sono colorate per evidenziare diversi studi statistici effettuati su di esse. Di conseguenza, le diverse sfumature di colore ci permettono di identificare subito le aree di cui sappiamo meno.
È dunque possibile che in alcuni paesi, come Groenlandia, Guayana francese e Corea del Nord siano lasciati in bianco. Tali aree rappresentano nazioni poco popolose, devastate dalla guerra o dittature riconosciute, elementi che impediscono un’adeguata produzione di dati statistici.
I paesi dalle sfumature più scure appaiono in più del 90 per cento delle mappe esaminate. Alcuni stati sfiorano uno score del 100 per cento, tra cui Francia e Inghilterra – entrambe al 99 per cento. Germania e Stati Uniti appaiono il 98 per cento delle volte, India e Russia seguono al 97 per cento.
In America Latina, Messico, El Salvador, Brasile, Colombia e Cile raggiungono il 90 per cento; Argentina, Perù e Venezuela l’80 per cento; Uruguay, Bolivia e Costa Rica il 70 per cento; Cuba, Jamaica e Suriname il 60 per cento.
A eccezione del Sud Africa – di cui abbiamo i dati in 94 mappe – l’Africa sembra essere particolarmente deficitaria in fatto di dati. Tra gli ultimi, la Guinea Bissau (al 54 per cento), Gabon e Congo (entrambi al 59 per cento), la Guinea Equatoriale e il Lesotho (rispettivamente 52 e 53 per cento).
Persino l’Europa presenta zone più deboli, specialmente a est, nei territori dell’ex Jugoslavia, ma anche in Albania, Moldavia e in – di cui conosciamo circa il 70 per cento dei dati). Cipro, a causa del suo particolare status di territorio diviso a sud e nord tra Turchia e Inghilterra, ha un punteggio del 42 per cento, un punteggio atipico per un paese europeo.
In Medio Oriente l’outsider è la Palestina, comparendo solo 35 volte su 100 mappe analizzate.
È vero che i paesi con meno dati sono quelli dove manca la democrazia? Prendiamo l’esempio del Brunei, feudo personale del sultano Hassanal Bolkiah e monarchia assoluta di carattere islamico. Il Brunei potrebbe non valutare la trasparenza statistica con la stessa convinzione di una democrazia: o almeno questo è il modo in cui proviamo a razionalizzare i paesi considerati “poveri di informazioni”.
Quest’analisi non è tuttavia applicabile a tutti le aree della mappa. Il Timor Est, una minuscola Repubblica del sud-est asiatico, compare sulle mappe solo 29 volte su 100. Eppure, in seguito a un referendum organizzato dalle Nazioni Unite, Timor Est è diventata la prima nazionale a raggiungere l’indipendenza nel Ventunesimo secolo, ma ne sappiamo comunque meno rispetto al Brunei.
Ma come catalogare Singapore, fermo al 41 per cento? La tigre asiatica dovrebbe eccellere nel punteggio grazie soprattutto alla sua competitività nel mercato dell’hi-tech e alla sua vitalità economica, ma così non è. Come indicato nella nota in fondo al documento, le mappe coropletiche sembrano avere problemi nel mostrare i dati degli stati più piccoli. Ecco spiegato perché il Vaticano appare solo su 44 mappe su 100. Meno del Sud Sudan.
La mappa The Unmeasured World (Qui nella versione ingrandibile):