Il secondo giorno di vertice tra Unione europea e Turchia sui migranti a Bruxelles
L'accordo prevederebbe di rimandare in Turchia i migranti arrivati in Grecia. In cambio l’Ue offrirebbe aiuti alla Turchia e l'accesso senza visto per i paesi Schengen
Il leader dell’Unione europa sono riuniti a Bruxelles per il secondo e ultimo giorno di vertice per raggiungere un accordo sulla crisi dei migranti.
“Sicuramente Unione europea e Turchia hanno gli stessi obiettivi, la stessa volontà di aiutare i rifugiati siriani in particolare. Sono sicuro, spero che raggiungeremo i nostri obiettivi”, ha detto il primo ministro turco Ahmet Davutoglu appena arrivato a Bruxelles. Il premier ha però fatto sapere che non accetterà che la Turchia di diventi una “prigione a cielo aperto” per i migranti.
L’accordo proposto prevederebbe di rimandare in Turchia tutti i migranti arrivati in Grecia. In cambio l’Ue potrebbe offrire aiuti finanziari alla Turchia e l’accesso senza bisogno di visto per i paesi Schengen ai suoi cittadini.
Per ogni profugo siriano rimandato indietro, un altro siriano sarà ricollocato in un paese Ue con visto umanitario direttamente da un campo profughi in Turchia.
La cancelliera tedesca Angela Merkel si auspica che la Turchia soddisfare gli standard internazionali di protezione per tutti i migranti. Ha detto che il reinsediamento legale dei rifugiati siriani potrebbe iniziare un paio di giorni dopo i primi ritorni dalla Grecia.
Intanto il presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, ha detto di aver intenzione di boicottare qualsiasi accordo che acceleri i negoziati di adesione della Turchia all’Unione europea finché Ankara non riaprirà le frontiere al commercio con l’isola
La presidente lituana Dalia Grybauskaite ha avvertito che il piano di riportare indietro i migranti in Turchia è “al limite del diritto internazionale”, oltre che di difficile attuazione.
Il primo ministro belga, Charles Michel, ha insistito che nessun accordo è meglio di un cattivo affare. “La Turchia sta chiedendo molto. Non accetto una trattativa che a volte sembra un ricatto”.
Le organizzazioni umanitarie e l’Alto commissariato Onu per i rifugiati credono che l’Unione europea si stia tirando indietro nell’accoglienza migranti.
L’International Rescue Committee ha chiesto all’Unione europea il reinsediamento di 540.000 siriani in cinque anni. Ma questo numero è di gran lunga maggiore rispetto ai numeri di cui si discute al vertice che si aggirano su circa 72mila siriani.
Dal gennaio 2015, un milione di migranti e rifugiati sono entrati nell’Unione europea via mare dalla Turchia alla Grecia. Più di 132.000 sono arrivati solo quest’anno.
Almeno 43mila migranti sono ora bloccati in Grecia, dopo che i paesi della rotta balcanica hanno chiuso le loro frontiere.