Ungheria, entra in aula in catene: Ilaria Salis si dichiara innocente. L’avvocato: “Trattata come un cane” | VIDEO
L'attivista milanese, oggi a processo al Tribunale di Budapest perché accusata di aggressione ai danni di due militanti neonazisti, rischia una condanna a 11 anni di carcere. Il procedimento è stato aggiornato al 24 maggio
“Tirata come un cane, con le manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza”. Si è aperto così oggi il processo all’insegnante Ilaria Salis, in carcere in Ungheria dallo scorso febbraio, perché accusata di aggressione ai danni di due militanti neonazisti. “È stato scioccante”, ha detto ai microfoni Rai Eugenio Losco, uno dei suoi avvocati italiani.
Le immagini hanno scatenato la reazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio”. La Farnesina ha anche convocato l’ambasciatore ungherese a Roma.
La procura ha chiesto per la 39enne una condanna a 11 anni di reclusione per l’accusa di lesioni aggravate. Imputata insieme a due cittadini tedeschi, Salis si è dichiarata innocente. La difesa ha contestato il fatto di non aver potuto vedere le immagini delle telecamere di sorveglianza su cui si basa l’accusa. Il processo è stato rinviato al 24 maggio.