Un colpo al cuore
I mondiali di calcio mettono a rischio la salute dei tifosi: già due vittime in Brasile. A rischio le coronarie, ma non solo
“Partita al cardiopalma!”, “partita sconsigliata ai deboli di cuore” sono espressioni che abitualmente sentiamo nelle telecronache delle partite. Ai mondiali, però, tutto questo diventa una triste realtà: finora sono morti già due tifosi per infarti provocati dalla tensione del match.
La prima vittima c’è stata durante Brasile-Cile, quando un tifoso verdeoro di 69 anni non ha retto allo stress dei calci di rigore che hanno deciso la sfida. Gli elettrizzanti minuti finali di Argentina-Svizzera, invece, sono costati la vita ad un sessantaquattrenne di San Paolo.
Questo però non è il primo mondiale in cui si verificano eventi del genere. Già a Germania 2006 il dato fu impressionante: nei giorni delle partite la domanda ospedaliera aumentò di quasi il 270 percento.
Ma il vero pericolo per le coronarie è rappresentato dalla lotteria dei rigori. Dopo Argentina-Inghilterra del 1998, l’Università di Birmingham ha addirittura lanciato un appello per ottenerne l’abolizione per motivi di salute pubblica.
Durante i mondiali, però, non è solo il cuore a essere messo sotto pressione. Ricerche condotte in Spagna hanno evidenziato un esponenziale aumento del cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, in corrispondenza dei novanta minuti.
Mentre sembra che i francesi reagiscano agli insuccessi della loro Nazionale ingerendo cibi più grassi, ricchi di zuccheri e affatto salutari.
Il tifo per la squadra del cuore può avere ripercussioni anche sul rapporto di coppia: dati della polizia inglese hanno dimostrato un aumento delle violenze coniugali concomitanti alle eliminazioni della nazionale.