L’Unione europea si dichiara “zona di libertà Lgbtiq”. Ma Lega e Fratelli d’Italia votano contro
L’Ue si dichiara “zona di libertà Lgbtiq”. Ma Lega e Fratelli d’Italia votano contro
Nella giornata di ieri, giovedì 11 marzo, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione con cui ha dichiarato l’Unione europea una “zona di libertà Lgbtiq”, in risposta all’arretramento sui loro diritti in alcuni Paesi Ue, in particolare in Polonia e Ungheria. La risoluzione è stata approvata con 492 voti favorevoli, 141 contrari e 46 astensioni. Da marzo 2019, più di 100 regioni, contee e comuni polacchi hanno adottato delle risoluzioni in cui si dichiara di essere esenti dall'”ideologia” Lgbtiq. Secondo queste risoluzioni, i governi locali dovrebbero astenersi dall’incoraggiare la tolleranza verso di loro e bloccare i finanziamenti alle organizzazioni che promuovono la non discriminazione e l’uguaglianza.
Gli eurodeputati deplorano l’aumento degli attacchi discriminatori contro le persone Lgbtiq in Polonia, disapprovano anche gli arresti degli attivisti e gli attacchi e divieti alle marce del Pride. Nel testo inoltre si precisa che la Commissione dovrebbe usare tutti gli strumenti, comprese le procedure di infrazione, l’articolo 7 del trattato sull’Ue, così come il regolamento adottato recentemente sulla protezione del bilancio Ue e il rispetto dello Stato di diritto, al fine di porre rimedio alle violazioni dei diritti fondamentali degli Lgbtiq. Nella risoluzione dell’Eurocamera viene menzionato anche il deterioramento della situazione in Ungheria.
Tra i pochi partiti che hanno votato no ci sono Lega e Fratelli d’Italia, che invece di associarsi al centrodestra europeo, hanno scelto di sostenere i regimi polacco e ungherese. Nello specifico, su 141 voti contrari, 31 sono di italiani. Il nostro, oltre alla Polonia, è il Paese che ha espresso più voti contro questa risoluzione: un altro segnale della lontananza della destra italiana dalla cultura giuridica e di rispetto dei diritti umani che contraddistingue invece la maggior parte della destra europea (Forza Italia si è astenuta, con l’eccezione di un europarlamentare che ha votato contro.
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