L’Ue annuncia una proposta entro il 2023 per vietare le gabbie per gli animali d’allevamento
La Commissione europea ha annunciato che intende presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 per eliminare gradualmente e infine vietare definitivamente l’uso delle gabbie per una serie di animali da allevamento entro il 2027.
Ad annunciarlo sono state la Commissaria europea per la salute Stella Kyriakides e la vicepresidente della Commissione Věra Jourová, durante una conferenza stampa sulla risposta della Commissione all’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “End the cage age” (Basta animali in gabbia), sostenuta da 1,4 milioni di cittadini in tutta l’Ue.
La legislazione europea in vigore in materia di protezione degli animali riguarda tutti gli animali da allevamento, ma solo le galline ovaiole, i polli da carne, le scrofe e i vitelli sono contemplati dalla normativa sull’uso delle gabbie.
La proposta della Commissione
La proposta della Commissione riguarderà in particolare gli animali già contemplati dalla normativa: galline ovaiole, scrofe e vitelli, ma anche altri animali specificati nell’Ice (conigli, pollastre, galline ovaiole riproduttrici, polli da carne riproduttori, quaglie, anatre e oche). Per questi animali la Commissione ha già chiesto all’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) di integrare i dati scientifici esistenti per determinare le condizioni necessarie per vietare le gabbie.
La proposta sarà inserita nella revisione in corso della legislazione sul benessere degli animali nel quadro della strategia “Dal produttore al consumatore”. La Commissione si è già impegnata a proporre una revisione della legislazione in materia di benessere degli animali anche per quanto riguarda il trasporto e l’allevamento; la normativa è attualmente oggetto di un vaglio di adeguatezza, che dovrà essere completato entro l’estate del 2022.
La reazione delle associazioni che hanno promosso l’iniziativa
I promotori dell’iniziativa hanno parlato di “una giornata storica per la protezione degli animali”, che è “frutto del lavoro di una coalizione di 170 Ong di tutta Europa di cui 21 italiane”.
“Questo rappresenta il cambiamento più grande nel sistema di sfruttamento degli animali per numero di animali coinvolti”, è il commento delle associazioni italiane. “L’annuncio di oggi rappresenta uno storico passo verso l’abolizione delle gabbie per 300 milioni di animali e pone un’importante pietra per il superamento dello sfruttamento degli animali a scopo alimentare. Resteremo concentrati sulle istituzioni europee fino a quando non realizzeranno questo progetto e saremo vigili per impedire che altri interessi ne moderino l’ambizione.”
“L’allevamento intensivo è la più grande crudeltà nei confronti di miliardi di animali – esseri senzienti – confinati in questi luoghi in tutto il mondo. Porre fine all’uso delle gabbie è un passo importante verso la fine dell’allevamento intensivo”.