Ue: sì all’apertura ai negoziati di adesione dell’Ucraina, ma Orbán pone il veto sui fondi a Kiev
Ue: sì all’apertura ai negoziati di adesione dell’Ucraina, ma Orbán pone il veto sui fondi a Kiev
Inizia il lungo percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Al consiglio europeo in corso a Bruxelles, i 27 paesi membri (meno uno) hanno dato il via libera al negoziato per l’adesione del paese guidato da Volodymyr Zelensky e della Moldavia. Un risultato per certi versi inatteso, vista l’opposizione dell’Ungheria di Viktor Orbán, che ha preferito lasciare l’aula al momento della decisione. Un’assenza strategica decisa dopo una lunga opera di convincimento da parte dei suoi omologhi.
“Siamo stati al tavolo dei negoziati per quasi otto ore. La posizione ungherese è chiara: l’Ucraina non è preparata per l’avvio dei negoziati di adesione. E’ una decisione completamente insensata, sbagliata e irrazionale e l’Ungheria non cambierà la sua posizione. Dall’altra parte, 26 Paesi hanno insistito che venga fatta questa decisione”, ha dichiarato in un video pubblicato subito dopo l’annuncio dell’intesa. “Perciò l’Ungheria ha deciso che se i 26 lo vogliono fare, lo facciano a modo loro ma l’Ungheria ha deciso di non condividere questa cattiva scelta e ha deciso di non prendervi parte”, ha ribadito.
Prima della conclusione del vertice, proseguito nella notte, Orbán ha avuto modo di mettere il freno su altre decisioni che riguarda Kiev. Il più longevo dei leader Ue ha posto il suo veto sullì’erogazione di 50 miliardi di euro di nuovi aiuti all’Ucraina e sulla revisione del bilancio Ue.
Quest’ultimo punto riguarda le cifre da stanziare da qui al 2027 per le nuove priorità politiche dell’Ue. Rispetto alla richiesta originaria dalla commissione di 66 miliardi di euro, i negoziati tra i paesi membri avevano portato la somma a 31,6 miliardi, di cui 21 miliardi freschi più 10,6 miliardi riallocati da altri programmi. I leader hanno deciso di concludere per ora la discussione su questi temi e di tornarci a gennaio. Stamattina invece le discussioni riprenderanno su altri temi, tra cui la posizione dell’Ue sul Medio Oriente.