Attacchi ucraini in Russia con armi occidentali, anche Biden pronto a dire sì. Lavrov: “Reagiremo”
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “sta prendendo in considerazione” di revocare i limiti all’uso da parte dell’Ucraina delle armi “a corto raggio” statunitensi per attaccare in Russia. Lo scrive il quotidiano americano Washington Post, secondo cui alla Casa Bianca sta crescendo la preoccupazione per la vulnerabilità ucraine sul campo di battaglia.
Il via libera degli Usa all’utilizzo di armi occidentali per colpire in Russia seguirebbe quelli di Regno Unito, Polonia, Finlandia e Canada, mentre anche la Francia e la Germania si sono dette favorevoli. Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha auspicato che Kiev possa utilizzare armi fornite dai Paesi dell’Alleanza atlantica per operazioni mirate in territorio russo.
Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che di questo passo si rischia un “conflitto globale” e il suo ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, da una parte non esclude la “deterrenza nucleare” e dall’altra fa sapere che se se l’Occidente smetterà di fornire armi all’Ucraina si potrà accelerare verso una risoluzione politica della guerra.
Dagli Stati Uniti, il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller ha ribadito che per il momento “la politica Usa è quella di non incoraggiare né consentire attacchi al di fuori dei confini dell’Ucraina”. Ma, secondo le ricostruzioni dei media americani, il segretario di Stato Antony Blinken sarebbe favorevole a una revoca mirata del veto, per consentire di colpire almeno le basi vicino al confine da dove partono i missili russi.
“L’attuazione da parte degli americani dei piani di dispiegamento di missili terrestri a medio e corto raggio non rimarrà senza la nostra reazione”, avvisa il ministro russo Lavrov: “Non escludiamo ulteriori passi nel campo della deterrenza nucleare”.
Intervistato dall’agenzia russa Ria Novosti sulla possibilità di accelerare il processo di risoluzione politica del conflitto ucraino, Lavrov ha dichiarato: “Per fare questo, è necessario che l’Occidente smetta di fornire armi all’Ucraina e che Kiev interrompa le ostilità. Prima ciò accadrà, prima avrà inizio una soluzione politica”.
Non cambia invece la posizione dell’Italia, fermamente contraria all’utilizzo del suo materiale militare per colpire in territorio russo, così come all’invio di truppe occidentali in Ucraina (come aveva paventato Macron). La presidente del Consiglio Giorgia Meloni vuole “evitare attacchi che potrebbero portare a una escalation senza controllo”. Una posizione condivida anche dalle opposizioni di centrosinistra.