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La Polonia accoglie migliaia di rifugiati ma i nazionalisti non vogliono quelli di colore

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Nell’ultima settimana Varsavia ha aperto le porte a oltre 500mila rifugiati appartenenti a 163 nazionalità

Ucraina: Polonia accoglie rifugiati ma nazionalisti non vogliono quelli di colore

Nella serata di ieri un gruppo di nazionalisti polacchi ha attaccato e maltrattato un gruppo di rifugiati – principalmente studenti provenienti da Paesi dell’Africa, Sudest asiatico e Medio Oriente – che avevano appena attraversato il confine ucraino.

Gli aggressori, vestiti di nero, si sono messi alla ricerca di gruppi di persone non caucasiche tra gli studenti appena scesi alla stazione ferroviaria polacca di Przemysl provenienti da diverse città dell’Ucraina. Secondo quanto riporta il Guardian, un gruppo di cinque uomini avrebbe pestato tre indiani che si stavano recando a fare la spesa, provocando il ricovero in ospedale di uno di loro.

“Verso le 19.00 alcuni uomini hanno iniziato a urlare contro i gruppi di rifugiati arabi e africani che si trovavano all’esterno della stazione,” ha riferito l’agenzia di stampa polacca OKO, la prima a segnalare questi incidenti. I nazionalisti gridavano “Siete spazzatura! Rientrate in stazione, tornate al vostro Paese!”

Secondo quanto riferito da “La Stampa” sui social network sarebbero poi comparsi appelli a pattugliare le strade per “proteggere le nostre donne” e “tenere pulita la città.” Si teme che dietro a questi attacchi possano esserci gruppi affiliati al partito ‘Konfederacja’ intorno a cui orbitano diversi nuclei di estrema destra.

Nell’ultima settimana sono oltre 500mila le persone appartenenti a 163 diverse nazionalità a cui Varsavia ha aperto le porte e si teme ne possano arrivare oltre 1 milione nei prossimi giorni. Dopo gli episodi di discriminazione che hanno provocato forte indignazione i governi di Nigeria, Ghana e Sudafrica si sono attivati per evacuare i loro concittadini presenti in Polonia, Romania e Ungheria ed è previsto il rientro di 1.300 persone nella giornata di oggi.

Molte organizzazioni per i diritti umani hanno apprezzato gli sforzi  del governo polacco per accogliere i rifugiati provenienti da Ucraina e Bielorussia, altre invece hanno paragonato il trattamento riservato ad alcuni di essi a quello dei profughi in altre parti del mondo, come Siria, Afghanistan e Kurdistan iracheno.

È bene ricordare che l’anno scorso il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha organizzato un corridoio umanitario assicurando un passaggio sicuro verso l’Europa a migliaia di profughi in arrivo dal Medio Oriente che furono in seguito arrestati dalle guardie di frontiera polacche e respinti illegalmente e con la forza in Bielorussia.

Intanto ieri in Italia, come riportato da TPI, la sindaca leghista di Monfalcone ha dichiarato su Instagram che vuole solo rifugiati “veri” sottolineando che ci sono “profughi… e profughi,” attirandosi diversi elogi ma anche innumerevoli critiche da parte degli utenti.

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